Yemen, il timore di Rampini: "Dentro la Terza guerra mondiale"
Stati Uniti e Gran Bretagna hanno bombardato le basi Houthi. La notizia, arrivata nel cuore della notte, fa temere il peggio. "L'attacco deve preoccupare perché abbiamo a che fare con un movimento di tipo etnico-jihadista in Yemen, che da tempo è appoggiato dall'Iran". Per il giornalista in collegamento con L'Aria Che Tira nella puntata di giovedì 12 gennaio su La7, "siamo di fronte a uno scenario molto simile a quello del 7 ottobre, l'attacco di Hamas contro civili ebrei". Descrivendo gli Houthi, Rampini li definisce "una scheggia di movimento jihadista che ha dietro una delle più grandi potenze regionali di quell'area che è l'Iran". Quanto basta a far pensare che la terza guerra mondiale sia alle porte e che "forse siamo già dentro da tempo" al conflitto.
Ospite di David Parenzo, l'inviato del Corriere della Sera afferma che il bersaglio sono le navi che trasportano il petrolio e che attraversano il Mar Rosso. "Gli attacchi sono stati anche ai danni di armatori italiani. Ma dove va questo petrolio? - si chiede -. In Europa e in Cina. Qui Usa e Gb intervengono non solo in difesa di Israele, ma difendono la sicurezza energetica mondiale, degli altri".
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Le ragioni a suo dire sono sotto gli occhi di tutti: "Il petrolio arabo rimane indispensabile per Europa ed estremo Oriente. Il paradosso è che la Cina dipende ancora dal ruolo di gendarme mondiale degli Stati Uniti". Poi l'ultima riflessione: "Essendo a Riad, uno dei Paesi di cui questa vicenda mette in evidenzia la fragilità è l'Arabia Saudita. Non è mai riuscita a venire a capo della ribellione degli Houthi nello Yemen, suoi nemici".
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Qui l'intervento di Rampini sull'attacco agli Houthi