Acca Larentia, Salvini stronca il Pd: "Quello lo lascio alla sinistra"
Le polemiche sui "saluti romani" ad Acca Larentia non appassionano Matteo Salvini. Il vicepremier della Lega, collegato da Palermo con la trasmissione di Rete4 Dritto e Rovescio, mentre scorrono le immagini del "presente" in ricordo dei tre ragazzi del Fronte della Gioventù - Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni uccisi nel 1978 davanti alla sede del MSI in via Acca Larenzia a Roma - si dice "contro ogni regime, ogni dittatura". "Braccio teso e pugno chiuso per me sono morti e sepolti", puntualizza Salvini facendo notare che "fascismo e comunismo fortunatamente sono stati sconfitti dalla storia".
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"Quindi", continua il leader del Carroccio, "lascio alla sinistra il dibattito. Io non mi occupo di commentare la storia di settanta anni fa, di fascismo e di comunismo: mi occupo di pensioni, di lavoro, di case popolari, di stazioni ferroviarie". A questo proposito il ministro dei Trasporti si dice "orgoglioso di aver mantenuto quello che avevo promesso", ovvero che "nelle prossime settimane partirà su tanti treni e in tante stazioni il servizio di sicurezza che arriverà ad avere 1500 vigilantes".
Lo stesso orgoglio Salvini lo mostra per "quanto fatto in legge di bilancio" cioè di aver fatto approvare "una manovra economica che porta a 600 euro al mese le pensioni minime e aumenta gli stipendi a 14 milioni di lavoratrici e lavoratori. Il dibattito su fascismo e comunismo non mi appassiona".
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