Conte, la sparata su Meloni: "Cosa pensa di poter fare"
Si apre con Mauro Corona la prima puntata di Prima di domani, il nuovo talk di Rete 4 condotto da Bianca Berlinguer. In collegamento nella puntata di lunedì 8 gennaio l'alpinista si sofferma sul caso di giornata: Chiara Ferragni indagata. Per lui "sarà difficile risalire alla gloria di prima. Questa è una caduta grave, si è rotta le ossa. Molti dei suoi sostenitori non la abbandoneranno. Io penso che con tutto quello che ha accumulato, prendersi una baita in montagna non le farebbe male". Poi ecco che si passa al secondo caso di giornata: il saluto romano al termine della manifestazione ad Acca Larentia.
Sul tema ecco che si sofferma Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 Stelle esordisce subito dicendo che "con sincerità non mi era mai capitato di vedere quelle immagini, pensavo fossero poche persone, è apologia al fascismo, è un reato. Anche Meloni deve prendere le distanze. Se io fossi presidente del Consiglio, interverrei subito, lei ha un ruolo istituzionale".
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Finita qui? Niente affatto perché l'ex premier elenca le "balle" pronunciate dall'attuale premier. Tra queste, a suo dire, quella sul Pil. "Meloni ha colpito quando ha detto che stiamo correndo al di sopra della media europea per quanto riguarda l'incremento del Pil. Vorrei ricordare che è prevista una media europea dell'1,3 per cento mentre per noi si parla dello 0,9. Siamo tornati agli 'zero virgola'". E ancora, non manca l'attacco sulla guerra in Israele: "Quando vedo queste espressioni canzonatorie... non mi metterei a ridicolizzare chi è in povertà e se fossi un presidente del Consiglio non riderei di morti e distruzioni, invece il governo non interviene sul governo israeliano, stiamo qua a guardare questa strage di civili palestinesi. Come si fa a ridere di una cosa del genere?". Infine, il commento sul faccia a faccia televisivo Meloni-Schlein: "Oggettivamente è vox populi che Giorgia Meloni abbia un po' di difficoltà a confrontarsi anche coi giornalisti. Evidentemente la presidente del Consiglio in carica ritiene di potersi scegliere l'interlocutore, l'oppositore". Meloni - ha concluso - troverà sempre il M5S a contrastare le sue misure. Il leader dell'opposizione non lo sceglie lei. Schlein si difenderà bene ma è inutile che la presidente del Consiglio pensi di poter dribblare la presenza mia e del M5S. Staremo sempre lì, inflessibili".
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