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Chiara Ferragni, Selvaggia Lucarelli inchioda il Pd: "Meloni? Mi duole ammetterlo..."
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Alla fine, il pandoro-gate rischia di aver fatto due vittime eccellenti. Una, a livello mediatico, è ovviamente la protagonista Chiara Ferragni. La seconda, dal punto di vista politico, è come al solito Elly Schlein. L'influencer più famosa d'Italia, travolta dalla questione della beneficenza poco trasparente, con super cachet percepito dalla Balocco e spiccioli devoluti all'Ospedale Regina Margherita per le cure dei bimbi malati, ha provato a rimediare con un video in lacrime e un bonifico di un milione di euro sull'unghia all'istituto torinese. Ma nel frattempo, ha subito un danno d'immagine mostruoso, con aziende, sponsorizzazioni e followers in fuga.
Secondo Selvaggia Lucarelli, che il caso aveva sollevato mesi fa, compreso quello analogo delle uova di Pasqua, il problema è anche della sinistra, mettendo alla berlina la sua "incapacità di individuare l'anello debole della catena pure nel caso Pandori/Uova/Ferragnez", scrive su X.
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"Ci si è molto occupati, soprattutto a sinistra - scrive Lucarelli - di come Giorgia Meloni abbia attaccato una libera cittadina (sorvolo su chi ha definito la libera cittadina una che rappresenta l'opposizione o 'la sinistra' perché siamo alle comiche). Mi duole dover dire, ma Giorgia Meloni non ha attaccato una cittadina per le sue opinioni o per un dissenso espresso o per posizioni politiche. Giorgia Meloni - sottolinea Lucarelli - ha commentato un fatto di cronaca che aveva a che fare con la cattiva beneficenza e con l'opportunismo di un personaggio che non ha meno potere mediatico di lei (smettiamo di fingere che i cittadini siano tutti uguali)".
La premier, prosegue la Lucarelli, "ne ha approfittato per buttare lì un pensierino elementare su influencer e ricchezza facile che è, appunto, elementare, ma che è uno dei tanti 'umori' che la destra in questi anni ha intercettato. Cosa che la sinistra non ha fatto. Anzi, perfino in questo caso qualcuno da quelle parti è riuscito a prendere le difese della povera milionaria che fa pubblicità ingannevole usando beneficenza e bambini con il tumore. Quel qualcuno è in buona compagnia eh, e cioè - attacca ancora Lucarelli - con pochi influencer di tristi circoletti che vivono di luce riflessa e di personaggi che fanno morali in tv in salottini di sinistra, ben attenti a non toccare mai il tema delle diseguaglianze perché l'unico davvero scomodo, l'unico che li esporrebbe al rischio di perdere qualcosa".
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"L'anello debole sono i giornali e i giornalisti - sottolinea ancora Selvaggia -. Perché forse non è chiaro ma una buona parte del lavoro di denuncia si paga con cause costose e sfinenti che i potenti possono permettersi. E avviano spesso cause pure sapendo di avere torto e che forse perderanno solo per colpire i giornalisti sul piano economico e costringerli comunque alla prudenza nel nominarli per anni (i processi durano anni). Tanto denunciare non costa nulla".
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"Sarebbe onesto e molto di sinistra, la prossima volta - conclude -, ricordare che oltre alla presidente del Consiglio che esercita il proprio potere in evidente disequilibrio di forze, ci sono i milionari che fanno altrettanto con i giornalisti. E con chiunque provi a minacciare la loro posizione dominante".
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