Otto e Mezzo, Bocchino stana Giannini su Giambruno: "Ma quale monito?"
Ossessione-Atreju, coltivata con passione nello studio di Otto e Mezzo, dove dirige le operazioni Giovanni Floris, il quale sostituisce Lilli Gruber nel programma in onda su La7 anche nella puntata di martedì 19 dicembre. E a coltivare l'ossessione ecco anche Massimo Giannini, firma di Repubblica, ospite in studio insieme a Italo Bocchino, il quale prova a resistere all'assedio.
Si parla di Andrea Giambruno, della sua apparizione proprio ad Atreju, che secondo il complottista Giannini sarebbe stata una sorta di "monito" a Giorgia Meloni, la sua ex compagna. "Stiamo dando un interpretazione un po' fantasiosa - replica Bocchino -. Giambruno non è mai stato un militante, non vedo nessun monito: è una persona che fa il giornalista, si occupa anche di politica. Va a dare un occhiata, va a capire che clima c'è: io sono andato ad Atreju da militante e non da giornalista. E Giambruno è anche un giornalista, non va rinchiuso nell'etichetta che ci fa più comodo, come quella dell'ex compagno di Giorgia Meloni".
Dunque si passa a Paolo Corsini, il direttore dell'intrattenimento Rai finito nel mirino per le sue frasi su FdI ed Elly Schlein pronunciate sempre ad Atreju. "Per quel che riguarda Paolo Corsini è un bravissimo giornalista e bravissimo dirigente Rai che si è fatto valere e ha fatto la gavetta, ha fatto tutto da solo. Noi dimentichiamo che è andato a moderare un convegno, estrapoliamo le parole e dimentichiamo che per decenni i dirigenti Rai hanno riempito le feste dell'Unità che sono andati da militanti", afferma Bocchino.
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Ma Giannini sbotta: "Ma chi? Quali giornalisti hanno detto dal palco noi del Pci? Noi del Pd? Ma cosa dici?", si agita. E Bocchino, dopo essere stato interrotto: "Non riesco mai a parlare quando c'è Giannini. Tu dici: è opportuno? Per me anche Corsini sa che non è opportuno spingersi oltre una certa linea, ma abbiamo visto di tutto". E Giannini continua a interromperlo, a gesticolare, a fare smorfie. "Non mi fai parlare. È una reazione pavloviana la tua ogni volta in cui parlo", chiosa Italo Bocchino.
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