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Paolo Crepet e il sospetto su Filippo Turetta: "Sconto di pena, spero non accada"

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Emergono nuovi dettagli sull'omicidio di Giulia Cecchettin. A rivelarli è lo stesso Filippo Turetta durante le nove ore di interrogatorio di fronte al pm di Venezia. Qui il 22enne di Vigonovo spiega la dinamica dei fatti ammettendo di essere stato più volte opprimente nei confronti dell'ex fidanzata. E che lei "voleva andare via da lui". Dichiarazioni che arrivano dopo l'ammissione di colpa. Il giorno prima, infatti, il giovane ha confessato senza però mai fare il nome di Giulia. Un dettaglio non passato inosservato a Paolo Crepet

Intervenuto ai microfoni di Tagadà su La7, il sociologo ha spiegato che "se si arriva a un delitto di questo genere è perché si è diventati totalmente indifferenti. L'indifferenza porta a un allontanamento dal tuo oggetto d’amore, che dovrebbe essere soggetto, ma in questo caso è oggetto". Per Crepet, in collegamento con Tiziana Panella, si assiste a "un lento avvicinamento all'allontanamento e non è un gioco di parole - continua lo psichiatra - Devo allontanarmi da quella persona, la devo rendere oggetto, cosa e allora la ucciderò altrimenti non puoi farlo e facendolo non la riconosci più, non ha più un nome".

 

 

Per Filippo Giulia non era più "una creatura, è un oggetto come un vaso che si può rompere e poi si chiede scusa, si chiede perdono ma poi si ricomincia o si vorrebbe ricominciare". Da qui i dubbi e i timori dello psichiatra in vista del processo: "Spero che tutta questa vicenda non venga facilmente incanalata da una perizia psichiatrica per avere uno sconto di pena. I ragazzi vanno educati".

 

 

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