Maya Issa, la leader dei giovani palestinesi: "Hamas? Umano vendicarsi di Israele"
Maya Issa, 24 anni, alla manifestazione Non una di meno, contro la violenza sulle donne, ha tenuto un comizio in nome delle palestinesi e contro Israele. Un totale delirio il suo: "Ero in piazza per le 4 mila donne palestinesi uccise e mi sono sentita dare della nazista. Condanno ogni violenza, ma nessuno denuncia i pogrom compiuti da Israele?", dice a Il Corriere della Sera.
La giovane leader del movimento studenti palestinesi di Roma che non ha mai messo piede a Gaza ha sposato la causa dopo i racconti di suo padre che è stato cacciato dalla sua terra nel 1948.
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"Figlia di profughi e senza passaporto, non potevo andarci. Durante il corteo una signora anziana mi urlava di togliere la bandiera palestinese, diceva di essere una sopravvissuta all’Olocausto, alcuni ragazzi per difendermi stavano esagerando, l’ho tutelata io e mi ha preso a calci. Questo è il genere di violenza di Israele".
E su Hamas risponde così: "Io sono contro ogni violenza sulle donne, perché la guerra ha delle regole. Però ci sono donne in Palestina che partoriscono senza anestesia, incarcerate o stuprate. A Gaza c’è un’intera generazione cresciuta sotto i bombardamenti, sotto l’occupazione israeliana. Ogni famiglia ha un martire. Cosa si pretende? È umano vendicarsi. La responsabilità dei massacri non è di Hamas, ma della comunità internazionale che non ferma le violenze di Israele".
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Ma guai a darle dell'antisemita: "Ma no, gli ebrei dovrebbero staccarsi da Israele che si serve dell’Olocausto per dire loro cosa sia giusto. Molti ebrei, come Moni Ovadia, criticano come sia nato quello Stato, ovvero dalla violenza".