Javier Milei, la profezia di Giuliano Ferrara: "Ecco che fine farà"
Javier Milei, "il General Ancap, l’economista libertario e tantrico, insomma El Loco del tv-chat ultragrillesco", scrive Giuliano Ferrara nel suo editoriale su Il Foglio, "probabilmente non ce la farà nemmeno lui, che non ha per ora una maggioranza presidenziale (non se ne trovano più quasi da nessuna parte), e le sue assonanze con Bolsonaro e Trump potrebbero anche risultare ingannevoli, se non per il carattere effimero dell’avventura".
Milei, diventato presidente dell'Argentina attraverso la elezione diretta, "come d’altra parte Beppe Grillo, non è del tutto antipatico, anche se non gli dispiacerebbe autorizzare per libertarismo oltranzista la vendita dei bambini oltre che la chiusura della Banca centrale", prosegue il fondatore ed editorialista de Il Foglio.
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"Il fatto che sia eletto direttamente e che la sua legittimazione popolare faccia da contrappeso ingombrante a un sistema certamente marcio, visto che lui è un ammiratore di Al Capone ma il parlamentarismo peronista ha indotto il suo avversario a abolire le tasse per il 98 per cento dei dipendenti pubblici allo scopo di vincere le elezioni, altro che Al Capone, determina però una situazione in cui i capelli in testa si possono ben rizzare", osserva ancora Giuliano Ferrara.
"Staremo a vedere", conclude il giornalista nel suo editoriale. "Un negazionismo a elezione diretta è un bel problema, non sono meglio i Conte uno e bis e i Draghi per risolvere un problema di febbre sociale e mitomaniacale che può diventare, in certe occasioni, la pandemia del popolo unito e mai vencido?".
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