Giulia Cecchettin, Paolo Crepet in lacrime: "Mia madre lo fece senza dirmi nulla"
Paolo Crepet non trattiene le lacrime. In collegamento con Tagadà nella puntata di lunedì 20 novembre su La7, lo psichiatra si mostra estremamente provato dalla morte di Giulia Cecchettin. In particolare, spiega a Tiziana Panella, il fatto che sulla violenza contro le donne in cinquant'anni forse non è cambiato niente. "Mi colpisce il ricordo di cinquant'anni fa quando mia madre, senza dirmi nulla, ha messo in piedi a Padova un centro contro la violenza sulle donne". Dopo una pausa, con la voce spezzata aggiunge: "Forse non è cambiato niente".
Il problema per lo psichiatra è che "ci manca l'ABC dell'amore. Siamo analfabeti. Non ci chiediamo se siamo felici perché abbiamo paura della risposta". Alla base il fatto che "non ci siamo accorti di quanto ci siamo intristiti, abbiamo voluto progredire ma non sappiamo ascoltarci". Nel mirino proprio il progresso, la tv, i social: questi "hanno aumentato il declino dell'empatia. Non siamo empatici, non ci sentiamo, siamo pieni di telefonini. Anche alla fiaccolata, eravamo pieni di telefonini, cosa c'è da fotografare?".
Crepet, dopo la drammatica morte della 22enne, spera in "almeno un minuto di silenzio nei confronti di una povera ragazza ammazzata in quel modo. Ci sarà? Niente. Solo reel. Questo non è un nuovo modo di essere distanti? Stiamo giocando solitari, abbiamo smesso di giocare a scala quaranta". Per di più, "i nostri ragazzi non sanno gestire la frustrazione. Si mollano con la ragazzina e vanno fuori di testa, senza proporzione", conclude addolorato Crepet.
Paolo Crepet commosso a Tagadà, qui il video