Filippo Turetta, Paolo Crepet: "I raptus sono solo nei fumetti"
Un caso che sconvolge l'Italia, l'omicidio di Giulia Cecchettin. Nella mattinata di oggi, domenica 19 novembre, la cattura in Germania di Filippo Turetta, accusato di omicidio con probabile aggravante della premeditazione: ora il 22enne, che era in fuga da otto giorni, rischia l'ergastolo.
Una vicenda che pone dubbi, interrogativi. Una storia terribile che costringe a riflettere. E intervistato dal Messaggero, lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet spiega quelle che sono le sue sensazioni su questo caso di cronaca nera. Crepet premette: "Non conoscendo quel ragazzo, non mi avventuro in nessuna diagnosi". Però, a stretto giro, aggiunge: "Non posso dire niente del caso specifico, spero solo che non si cominci con la solita storia di periti e controperiti, sarebbe insopportabile per chi ha voluto bene a quella povera ragazza".
E ancora, il sociologo riferendosi al sentimento che Filippo provava per Giulia, rimarca: "In questo contesto la parola innamorato proprio non la userei. Il solo pensare che una ragazza sia come una motocicletta, una proprietà, non c’entra niente con l’innamoramento. È una concezione medievale".
Quando gli chiedono se ritiene che ci sia stata premeditazione, replica secco: "Non faccio il mago, ma credo che non sia nato tutto quella sera, i raptus sono solo nei fumetti. Non si diventa lupo in una notte", conclude Paolo Crepet.
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