Marcello Sorgi, il dubbio su Landini: perché Schlein rischia grosso
"Competizione o collaborazione?". È questa la domanda che tormenta Marcello Sorgi, impegnato a chiedersi se Maurizio Landini ed Elly Schlein si aiuteranno a vicenda o si faranno la guerra. Per la firma de La Stampa, infatti, "il sindacato è uscito definitivamente dal corso del fiancheggiamento alla sinistra storica o di governo". A suo dire sono finiti i tempi in cui il sindacato aveva un forte ruolo "politico". Basti pensare a quando, nel 23 marzo 2002, Cofferati raccolse alla famosa manifestazione contro il taglio dell'articolo 18 da parte di Berlusconi tre milioni di persone. All'epoca - ricorda - "Fassino, allora leader del Pds, fu svelto a percepire l'insidia e a offrire al 'compagno Sergio' il simbolico, ma notabilare, ruolo di sindaco di Bologna per toglierselo di torno".
Poi però gli anni seguenti furono di forte crisi per la Cgil. E ora "Landini scende in campo in prima persona come soggetto politico". Da qui il sospetto di Sorgi, per cui "bisognerà vedere in che modo intenderà giocare il ruolo di terzo incomodo tra Schlein e Conte". Tradotto: il sindacalista sarà un aiuto o una spina nel fianco?
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Basti pensare che il 17 novembre, giornata di sciopero, il Partito Democratico è sceso in piazza al fianco dei sindacati. Ma lo ha fatto con un pezzo del suo gruppo dirigente, senza però la segretaria. La leader dem si è tenuta lontana dalle manifestazioni e dai leader sindacali. Stando a fonti parlamentari del Pd, dietro la scelta ci sarebbe la volontà di non offrire il fianco alla destra.
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