Soumahoro, l'anno tragicomico: dal video in lacrime alla sparata sulla villetta
Un anno fa il video con le mani giunte, le lacrime, e l’interpretazione degna di Alberto Tomba in Alex l’ariete, dimenticabile film del duemila. Sui social le “Lacrime di Soumahoro eau de toilette”, ficcante sfottò, avevano spopolato. Era il 20 novembre 2022 ed era appena scoppiato il caso delle cooperative di migranti gestite dalla suocera del deputato ivoriano e in cui lavorava anche la moglie, indagata un mese dopo rispetto alla madre, il 15 dicembre. «Voi mi volete morto, pensate di seppellirmi. Io non ho mai lottato solo per Aboubakar. Ho sempre lottato per le persone che voi avete abbandonato». Arringa in terza persona e accuse alla destra. E ancora, Soumahoro: «Avete paura delle mie idee, perché sapete che in parlamento non vado a pulire la scrivania, ma per portare la dignità, i diritti di chi avete abbandonato. Sono le idee di lavoratori abbandonati, dei migranti...». L’allora neo-parlamentare giurava di non sapere nulla degli affari di famiglia. «La mia vita è stata caratterizzata dalla lotta contro ogni forma di sfruttamento. Voi volevate il negro di cortile... Io non lo sono mai stato. Sono una persona integra, pulita. Con una rettitudine morale. Avete paura che quel mondo che volevate in guerra tra loro hanno deciso di unirsi e dare una casa a questo paese». Tarapia tapioco, prematurata la supercazzola o scherziamo?
SENZA UN LAVORO
«Mia moglie è disoccupata, è iscritta all’Inps. Non possiede nessuna cooperativa. Perché non parlate con lei? Parlate con mia suocera, che è proprietaria della sua cooperativa. Io sarò il primo ad andare lì a scioperare e a difendere i loro diritti». L’onorevole non si è visto ad alcun sit-in. Ieri, 30 ottobre, la moglie, Liliane Murekatete e la suocera, Marie Terese Mukamitsindo, sono state arrestate dalla guardia di finanza. Arresti domiciliari disposti dal gip di Latina. Le accuse, a vario titolo, sono di bancarotta fraudolenta patrimoniale, frode nelle pubbliche forniture e autoriciclaggio. Venerdì (3 novembre) il gip deciderà l’eventuale rinvio a giudizio anche per frode fiscale. Questa la nota, diffusa ieri, delle fiamme gialle: «Le cooperative “Karibu” e “Consorzio agenzia per l’inclusione e i diritti Italia” (Consorzio Aid), nonché la Jambo Africa (per il tramite della Karibu) hanno percepito ingenti fondi pubblici da diversi enti (Prefettura, Regione, Enti locali, etc.) destinati a specifici progetti o piani di assistenza riguardanti i richiedenti asilo (...), fornendo tuttavia un servizio inadeguato e comunque difforme rispetto a quello pattuito». Torniamo a un anno fa.
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Soumahoro, il 24 novembre, aveva provato a rimediare al suo video facendosi intervistare da Corrado Formigli, a Piazzapulita, su La7. Risultato tragicomico. Il deputato ivoriano aveva spiegato così le foto della moglie vestita con abiti firmati e in hotel a 5 stelle: «C’è il diritto all’eleganza e alla moda. La moda non è né bianca né nera. È semplicemente umana». Ma come: i dipendenti delle coop aspettano gli stipendi da anni, le coop rispondono che è colpa dello Stato che non versa i soldi, e la moglie intanto se la gode? Foto vecchie, aveva replicato Abou. La suocera invece, a maggio 2018, era stata premiata dall’allora presidente della Camera, la dem Laura Boldrini, come imprenditrice straniera dell’anno. Un trionfo.
Soumahoro è diventato deputato il 25 settembre 2022, candidato dall’Alleanza Verdi-Sinistra (leader Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni) nel collegio uninominale di Modena grazie all’accordo col Pd. Il 25 ottobre ha fatto il suo esordio alla Camera indossando stivali di gomma sporchi di fango e brandendo il pugno chiuso.
Gli stivali, ha protestato a Striscia la Notizia qualche tempo dopo uno dei suoi ex soci della Lega Braccianti di San Severo - nel Foggiano non erano suoi: «Ridammeli, mi servono per lavorare». Non ci sono conferme. La premier Meloni, per sbaglio, in aula gli aveva dato del “tu”. Inammissibile, per Soumahoro, che ospite di Fabio Fazio era tornato ad alti livelli: «Tanti anni fa nelle colonie i colonizzatori chiamavano i colonizzati dandogli del “tu” semplicemente perché il “lei” era riservato solo ai bianchi. Usare questo termine è un richiamo a tutto questo». Nel frattempo Bonelli e Fratoianni l’hanno disconosciuto e l’ivoriano è passato al gruppo misto.
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Soumahoro, vestito da Babbo Natale, ha raccolto fondi per distribuire i regali di Natale ai bimbi del ghetto di San Severo (dove Abou faceva i selfie con gli immigrati), e però il parroco, don Pupilla, ha segnalato che lì di bimbi quasi non ce ne sono. Libero aveva svelato i guadagni annui di Soumahoro prima di entrare in parlamento, 8mila euro, e dunque, se anche la moglie era indigente, come aveva fatto a farsi concedere il mutuo per una villetta da 360mila euro? «Ho scritto un libro...». Il saggio in questione, “Umanità in rivolta”, in 3 anni ha venduto la bellezza di 9mila copie (13 euro l’una), e all’autore in media va il 10% degli incassi... Nel saggio richiama l’epico incontro di boxe tra Alì e Foreman. «Mi sento trascinato in un angolo», aveva spiegato in tivù, «e da quell’angolo ho fatto quel video». Quello delle “Lacrime di Soumahoro de toilette”.