Cerca
Logo
Cerca
+

Vauro si iscrive al partito degli anti-ebrei: "Avrei fatto la stessa cosa"

Adriano Talenti
  • a
  • a
  • a

Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo per niente?”. Siamo sempre lì, a Nanni Moretti di Ecce Bombo e quella meravigliosa scena in cui, dovendo valutare se partecipare o meno a una festa, firmava un lapidario manifesto culturale di snobismo radicalchic. Intramontabile e dunque validissimo saggio sulla tattica dell’assenza, della piccola autoprivazione per immolarsi nelle grandi cause. Fosse anche inclusa, tra queste, la coltivazione di se stessi. Non vengo, ha detto Zerocalcare, l’altroieri, a proposito del Lucca Comics. Non veniamo, hanno affermato quelli di Amnesty Italia, nella tarda serata di sabato, sempre riguardo alla stessa rassegna. «Il patrocinio dell’Ambasciata israeliana a Lucca Comics ci spinge a rinunciare alla nostra presenza», specifica Amnesty in un post sui social, aggiungendo: «Comprendiamo sia prassi consolidata il patrocinio di ambasciate dei paesi di provenienza degli artisti che realizzano l’immagine del festival, ma non possiamo ignorare che le forze israeliane stanno incessantemente assediando e bombardando la Striscia di Gaza, con immani perdite di vite civili».

Più o meno stesso motivo per il quale anche Zerocalcare aveva annunciato che sarà altrove. Il fumettista Maicol&Mirco prima posta una piccola storia a fumetti sul suo profilo Instagram per annunciare anche lui il forfait poi ci ripensa e fa sapere che sarà presente. Leo Ortolani, disegnatore di Rat-Man, invece andrà e l’aveva detto subito commentando così la scelta di Zerocalcare: «Più che dare risposte, ci diamo da fare. Se passate da me a farvi firmare i miei albi, i miei volumi, i miei tarocchi, mi vedrete con un mazzo di cartoline, a fianco. Non sono in vendita. Ma se ne volete una, vi chiedo di fare un’offerta minima di 5 euro. Il ricavato verrà da me devoluto a un’associazione di aiuti umanitari, che si occupa soprattutto dei bambini». Mentre Vauro sia pur virtualmente si era accodato alla compagnia degli ammutinati di Lucca: «Sono completamente d’accordo con Zerocalcare», aveva spiegato interpellato dall’Adnkronos, aggiungendo poi che: «io col fumetto non c’entro niente, ma se fossi stato invitato al Lucca Comics avrei fatto la medesima cosa».

 


È il bipolarismo del balloon, ovvero della nuvoletta che, nei fumetti, contiene le parole. Ovviamente la questione allarga anche l’altro bipolarismo, quello politico. Dopo aver già commentato sabato la decisione di Zerocalcare, ieri il vicepremier Matteo Salvini si è pronunciato anche su quella di Amnesty: «Questo si chiama razzismo», ha scritto su “X”. Controreplica del portavoce dell’organiazzione, Riccardo Noury, al taccuino di Lapresse: «La situazione è così drammatica che quasi neanche verrebbe da rispondere a questa sciocchezza. Salvini in questo caso ha dimostrato di non sapere cosa sia il razzismo. Un po’ strano, perché lui è un esperto in questa materia». Voci di critica alle defezioni sono arrivate anche da Fratelli d’Italia, con il deputato Riccardo Zucconi che scrive: «Trovo insensata, grave e surreale la scelta del fumettista Zerocalcare, così come quella di alcune associazioni, di disertare Lucca Comics per via del Patrocinio dato, mesi fa peraltro, dalla Ambasciata di Israele alla manifestazione». Pro forfait, invece, il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Nicola Fratoianni: «Dalle parti della destra abbiano rispetto per la scelta di ZeroCalcare e di Amnesty di non partecipare a Lucca Comics. Rispettino la loro onestà intellettuale e la loro coerenza, Salvini e parlamentari di Fratelli d’Italia non la buttino sempre in caciara».

 

 

Non manca poi un duello social di Zerocalcare. Il vicedirettore del Foglio Maurizio Crippa aveva apostrofato come «lo schifo» la scelta del fumettista romano di saltare il Lucca Comics. Controreplica: «Sono stato più volte in Siria quando c’era l’Isis per supportare i curdi e chi combatte sul campo il jihadismo. Lo faccio ancora tutti i giorni come posso. Amiche e amici miei più coraggiosi di me ai jihadisti gli sono andati a sparare direttamente. Tu esattamente - punge Zerocalcare nella sua risposta - che C...fai?». Ognuno sceglie come meglio crede di gestire il proprio tempo, e dunque non andare al festival di Lucca è legittimo e ci mancherebbe altro. Solo che manca un pezzo, ovvero che sono jihadisti anche coloro che, il 7 ottobre, hanno attaccato i kibbutz israeliani, ammazzando bambini, donne e anziani, così come hanno fatto irruzione nel deserto del Negev abbattendo giovani vite a colpi di mitra e ghermendone altre, caricandole su motociclette o pick up.

Il tutto in un macabro reality dell’orrore ripreso con gli smartphone e dato in pasto ai social. Basterebbe leggersi lo statuto di Hamas per cogliere quanta jihad c’è ad aver spinto questa bruttura. Quanta carica di morte c’è nel voler cancellare lo Stato di Israele. Basterebbe fare un resumé delle ultime tre orribili settimane per capire che quanto sanguini anche il popolo rappresentato da quella bandiera che lorsignori rifiutano. E che sabato, a Roma, è stata calpestata e strappata. Se non è razzismo, questo... In questo bailamme di contraddizioni, quindi, forse sarebbe stato meglio andare a Lucca. A costo di farsi notare di meno, certo.

Dai blog