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Gaza, Rampini: "Perché l'Egitto non vuole aprire il valico"

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"Il problema numero uno è l'Egitto, che ha legittime riserve, preoccupazioni, paure": Federico Rampini lo ha detto in collegamento con Tiziana Panella a Tagadà su La7, riferendosi all'attesa apertura del valico di Rafah, il passaggio che collega Gaza all'Egitto. "Questa apertura - ha proseguito l'esperto nonché editorialista del Corriere della Sera - può significare importazione di terroristi di Hamas, che per l'Egitto sono un pericolo vero, sono una delle tante evoluzioni dei fratelli musulmani, movimento fondamentalista pericoloso per l'Egitto dai tempi in cui venne assassinato Sadat, primo presidente egiziano protagonista della grande svolta pacifica con Israele. Arrivarono addirittura al potere in Egitto, sono un pericolo esistenziale per Il Cairo. Che quindi prende molto sul serio qualunque mossa che possa aiutare Hamas a infiltrarsi sul suo territorio". 

Rampini ha poi posto l'accento su un'inchiesta comparsa oggi sul Wall Street Journal e incentrata su quanto i nostri aiuti umanitari in passato si siano trasformati in armi di distruzione per Hamas: "Hamas è diventato il ricevitore di questi aiuti - ha sottolineato l'esperto - ma anziché spenderli per la popolazione civile palestinese li ha trasformati in fabbriche di missili. E ora tutti gli attori dell'area stanno cercando di contenere il danno geopolitico gigantesco, spaventoso, che si è creato".

Qui l'intervento di Rampini a Tagadà 

 

 

 

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