Patrick Zaki, dopo Fazio anche il Salone del Libro: "Non più opportuno"
Patrick Zaki non sarà al Salone del libro di Torino. Il ricercatore "graziato" da Al Sisi grazie all'intercessione del governo di Giorgia Meloni non avrà più uno spazio, secondo quanto si legge in una nota del Sermig di Torino, dopo la serie di post contro Netanyahu. "L’Arsenale della Pace di Torino da 40 anni è una casa sempre aperta alle tante situazioni che bussano alla porta, in dialogo con persone di ogni orientamento, cultura e religione. Con questo spirito, settimane fa, avevamo accolto la richiesta del Salone del Libro di uno spazio per la presentazione dell’ultimo libro di Patrick Zaki. Le condizioni però sono cambiate".
"Alla luce degli avvenimenti degli ultimi giorni", si specifica nella nota, "crediamo non più opportuno confermare la disponibilità a ospitare tale incontro che rischierebbe di alimentare ulteriori polemiche, divisioni e strumentalizzazioni. Martedì prossimo l’Arsenale della Pace - unitamente all’Arsenale dell’Incontro in Giordania e all’Arsenale della Speranza in Brasile - aderirà all’appello del patriarca di Gerusalemme per una giornata di digiuno e preghiera per la pace. Vogliamo affidare così tutte le vittime della violenza, ribadendo il nostro no al terrorismo e al tempo stesso a ogni forma di ingiustizia e violazione dei diritti umani".
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Una decisione quella del Sermig che fa seguito alla polemica scoppiata su Fabio Fazio il quale prima ha annunciato la presenza di Patrick Zaki alla prima messa in onda della nuova stagione di Che Tempo che fa, in programma domenica prossima 15 ottobre sul Nove e poi ha ritrattato dicendo a Il Corriere della sera che "visti gli avvenimenti, abbiamo cambiato la puntata. Ospiteremo Zaki al più presto".
Zaki è finito al centro di polemiche perché, dopo l'attacco di Hamas contro Israele, tra i vari post pubblicati sui suoi profili social ha definito il premier israeliano Benjamin Netanyahu "un serial killer". Molti utenti hanno stigmatizzato il suo atteggiamento, evidenziando l'assenza - a loro parere - di una condanna esplicita dell'azione di Hamas.
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