Paolo Mieli ospite di Otto e Mezzo nella puntata di mercoledì 11 ottobre in onda su La7. Il giornalista, interpellato da Lilli Gruber su i tentativi di mediazione degli altri paesi, ammette: "la de-escalation non capisco cosa significhi, la situazione è composta da due fronti: o la possibile trattativa per gli ostaggi o l'impossibilità di trattare". Eppure, "la trattativa con un gruppo che si è trasformato come l'Isis per me è difficile. Questo esercito ha ucciso bambini e ammazzato ragazzi che ballavano a un rave, quindi è difficile trattare con loro".
Soprattutto - sottolinea - "c'è una terza cosa a cui stiamo meno attenti: Hamas nei filmati dice: 'prendi questo ebreo', 'uccidi questo ebreo'. È una parola che evoca altro". Ma Elena Basile non è d'accordo. Per la storica ed ex ambasciatrice quello di Mieli "è un discorso sottoculturale che non mi aspetterei da lei". E ancora: "L'Egitto ha chiesto corridoi umanitari, che lo faccia anche l'Europa".
Paolo Mieli ed Esselunga: "Schlein, che finezza", Formigli spiazzato
A sinistra tutti contro lo spot di Esselunga. Tranne Elly Schlein. La leader del Pd, dopo giorni che si discuteva della ...Basile aveva già affermato che "molte volte si parla di aggredito e di aggressore ma il diritto internazionale non è statico. Il diritto internazionale ha bisogno di una prospettiva storica. Quindi, è chiaro che oggi siamo inorriditi di fronte alla barbarie di Hamas, però dobbiamo ricostruire storicamente il motivo per cui è nato Hamas". Per l'ex ambasciatrice i bambini palestinesi sono al pari di quelli israeliani. Motivo per cui "la mediazione si fa coi nemici. Putin e Hamas sono dei mostri ma dobbiamo fare la mediazione con loro, non con gli amici".