Israele, Marco Travaglio: "Iran dietro Hamas? Me lo auguro!"
Mentre tutto il mondo trema solo all’idea di una possibile escalation del conflitto israelo-palestinese, che coinvolga paesi amici e nemici dell’una e dell’altra fazione, c’è Marco Travaglio, ospite a Otto e Mezzo di Lilli Gruber su La7 (la puntata è quella di martedì 9 ottobre), che si augura che dietro l’attacco di Hamas ci sia la regia più o meno occulta dell’Iran. Questo, in risposta alle sollecitazioni della Gruber che gli chiede cosa possa fare la comunità internazionale: “L’Occidente vuole dare carta bianca a Netanyahu? Il segretario generale dell’Onu ha chiesto a Israele di rispettare le leggi umanitarie internazionali, ma in guerra è possibile? Guterres ha detto che la sicurezza di Israele resta la prospettiva di uno Stato palestinese”.
Il direttore del Fatto Quotidiano risponde sminuendo il ruolo dell’Europa: “Al di là di ciò che dicono gli Usa, che è sempre importante, gli altri se parlano o non parlano cambia poco. Entrare a Gaza significa infilarsi in cunicoli, in viuzze strettissime, i carri armati nemmeno ci passano. Senza avere infiltrati sul posto veramente si rischia grossissimo. Non so cosa possa fare l'Europa, sta contribuendo comprando gas dai migliori amici di Hamas - afferma Travaglio -. Ci avevano raccontato, in quella ridicola narrazione moralistica e selettiva sulla guerra in Ucraina, che andava bene chiunque pur di non comprare il gas da Mosca. Abbiamo intensificato le forniture dall'Algeria e l'Algeria è stato il primo paese ad alzare la mano e a schierarsi dalla parte di Hamas, oltre ad essere un partner strategico della Russia. Non possiamo fare assolutamente niente, del resto sono 30 anni che non si fa nulla, dagli Accordi di Oslo che si è lasciato fare a Israele”.
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Quindi l’augurio macabro con cui Travaglio spiazza anche gli altri ospiti in studio: “Io mi auguro che ci sia qualche regista da una parte e dall'altra, perché se ci sono dei registi evidentemente possono indurre le due forze in guerra a una qualche ragionevolezza, ma io temo che non ci siano registi né dietro ad Hamas né ad Israele. Credo – spiega il direttore del Fatto - che sia tutto affidato ai capi di Hamas e ai capi di Israele. Ci sono fornitori di armi certamente, l'Iran fornisce armi, ma che sia l'Iran a decidere quello che fa Hamas da un certo punto di vista ci sarebbe da augurarselo, visto che l'Iran, non più tardi di qualche anno fa, - racconta Travaglio - era addivenuto a una qualche forma di ragionevolezza ai tempi di Obama. Io credo che l'unico contributo che può dare la comunità internazionale – conclude il giornalista torinese - sarebbe quello di smetterla di fare le divisioni tra buoni e cattivi e cominciare finalmente di occuparsi delle vere ragioni per cui scoppiano questi conflitti continuamente”.
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