Massimo Giannini, nel suo editoriale di addio a La Stampa invita i suoi lettori e i colleghi a essere battaglieri. "Care lettrici, cari lettori, quello che state leggendo è l'ultimo editoriale che scrivo su La Stampa. Da oggi - d'accordo con l'Editore, cui sono grato per la piena fiducia e la totale libertà che mi ha garantito da quel già lontano 24 aprile 2020 - lascio la direzione di questo giornale", premette il giornalista. "È stato per me un onore e un privilegio, ma anche una sfida continua".
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Massimo Giannini, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, nella puntata di ieri 6 settembre su La7, parla dei tre anni pa...Quindi Gianni ricorda il momento in cui "è arrivata Giorgia Meloni, e il Paese ha vissuto un netto cambio di fase, di clima, di prospettiva. Di fronte all'Onda Nera", sottolinea, "abbiamo esercitato il nostro giudizio critico, a tratti anche aspro, ogni volta che il nuovo governo e la nuova classe dirigente hanno diffuso proclami o varato misure a nostro parere in aperto contrasto con le radici e le matrici culturali in cui questo giornale ha sempre creduto", ovvero, "la nostra Costituzione repubblicana, da troppo tempo inattuata ma oggi spesso disattesa, contraddetta o addirittura violata".
E ancora, attacca Giannini: la "Sorella d'Italia" "rappresenta il governo legittimo del Paese" ma "di fronte a questa nuova destra al potere abbiamo cercato di sollecitare il superamento delle rimozioni storiche, dei ritardi culturali, dei rigurgiti ideologici, delle forzature normative. E non l'abbiamo fatto", prosegue, "per puro pregiudizio", ma "perché crediamo che questa Italia – come ieri aveva un disperato bisogno di una sinistra 'normale' e moderna, democratica e non più comunista – oggi abbia ugualmente bisogno di una destra altrettanto 'normale' e moderna. Cioè repubblicana e antifascista, europeista e non sovranista, nazionale ma non nazionalista, liberale e non statalista, popolare ma non populista".
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"Atto democraticamente eversivo". Massimo Giannini lascia interdetta anche Lilli Gruber. Ospite di Otto e mezz...Quindi si rivolge ad "Andrea Malaguti, che da oggi assume la direzione", ai colleghi e ai lettori: "Lui ha tutte le qualità per far brillare e far crescere ancora questo giornale 'speciale' e per bene, che ha alle sue spalle più di un secolo e mezzo di vita. Per parte mia, ad Andrea che mi succede, a ogni singolo collega e ogni singolo collaboratore di questa splendida redazione che lascio, a ciascuna lettrice e a ciascun lettore che saluto, mi sento di dire solo sette parole. La prima è un immenso 'grazie', di cuore, di tutto. Le altre sei le rubo al bardo di Stratford upon Avon, e a un grande scrittore spagnolo che le ha usate molti secoli dopo, nel titolo di un suo libro bellissimo: 'Domani, nella battaglia, pensa a me'".