Otto e Mezzo, Sallusti infilza Giannini: "La fine che tocca a tutti". Scatta la rissa
Altissima tensione a Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber dove si incorciano Massimo Giannini, fresco di addio alla direzione de La Stampa, e Alessandro Sallusti, direttore del Giornale. Il tutto nella puntata di venerdì 6 ottobre.
Secondo quanto raccontato da Sallusti, e non solo, quello di Giannini è stato un "siluramento" in piena regola per volontà dell'editore, Gruppo Gedi, ovvero John Elkann, il quale voleva un quotidiano meno barricadero e meno sbilanciato a sinistra.
E tra Giannini e Sallusti sono subito scintille. L'ex direttore della Stampa attacca: "Mi pare che Sallusti sia contento, ha brindato", il riferimento è alla sua cacciata dalla testata. Sallusti replica: "No, assolutamente, anche perché è la fine che tocca a tutti". Giannini non accetta: "Ma di quale fine parli? Io torno a casa mia, La Repubblica, nella quale ho abitato per 33 anni, gli ultimi 11 dei quali come vicedirettore. Torno lì a fare l’opinionista, editorialista, con i podcast, le rubriche. Non vado ai giardinetti. E mi sembra che quello sia un quotidiano altrettanto critico con il governo in carica".
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Insomma, un Giannini nervoso, soprattutto perché toccato nel vivo dalla teoria che sia stato fatto fuori per la linea durissima contro Giorgia Meloni. Teoria che Sallusti conferma e rilancia: "Ovviamente sono tesi, teoremi. Tra tutti i possibili mandanti io non escluderei neanche il Quirinale, vista la nota diramata nei giorni scorsi dove contestava il tuo titolo d’apertura su La Stampa". "Ma tu credi veramente a quello che dici?", controreplica Giannini. Cala il sipario.
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