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Iolanda Apostolico, la rabbia di un poliziotto: "Noi puniti per molto meno"

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Un poliziotto ha scritto a Nicola Porro per commentare il caso di Iolanda Apostolico, la giudice di Catania che ha dichiarato illegittimo il decreto immigrazione del governo. Nelle ultime ore la magistrata è tornata suo malgrado a far parlare di sé per via di un video risalente al 2018: a diffonderlo è stato Matteo Salvini, che ha puntato l’attenzione sul fatto che la donna fosse a una manifestazione di sinistra per chiedere al governo di far sbarcare i migranti della nave Diciotti. Nel filmato in questione si sentono anche offese pesanti nei confronti delle forze dell’ordine: la Apostolico ha spiegato che si trovava lì per calmare gli animi e non per partecipare alla manifestazione. 

 

 

“Le questioni politiche - ha esordito Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, nella lettera inviata a Porro - legate alle sentenze non ci appartengono. Oggi però, leggendo più di qualche incredibile commento che sembra gridare al ‘dossieraggio’ addirittura operato con l’ausilio degli agenti non possiamo tacere. Vogliamo affermare con tutta la forza possibile che bisogna tenere giù le mani dagli appartenenti alla Polizia di Stato che svolgono il proprio dovere, ricevono pesanti insulti e violenze di ogni genere pur essendo incolpevoli rispetto alle proteste, e non sono certo responsabili di chi e perché partecipi alle manifestazioni”. 

 

 

“Queste ultime sono pubbliche - ha aggiunto - e il punto non è il video, anche perché in questi casi ne vengono fatti a iosa da chiunque. Il punto è che un magistrato deve rappresentare la massima espressione di terzietà, e penso che avrebbe il dovere di prendere immediatamente le distanze di fronte a chi attacca, delegittima, oltraggia poliziotti in uniforme impegnati a fare il proprio dovere. Gli appartenenti alle Forze dell’ordine vengono puniti severamente anche per molto meno. Il loro diritto di manifestare è compresso in servizio e fuori, e neppure un like su Facebook è permesso, come non lo sono tanti altri comportamenti ritenuti inadeguati rispetto al ruolo. Oggi - ha chiosato - di fronte a una situazione ‘scomoda’, invece di stigmatizzare i fatti, l’unica cosa che si sa fare è rigirare la frittata tirando dentro i colleghi? È a dir poco vergognoso”. 

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