Giuseppe Cruciani, "fascisti chi? Non ne posso più": Anpi travolta
"I signori dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani vogliono punire, inasprire le pene contro la propaganda fascista. La propaganda fascista? In Italia ci sarebbe la propaganda fascista?": lo sfogo arriva da Giuseppe Cruciani. Che durante la sua trasmissione su Radio24, La Zanzara, ha detto: "Vogliono proibire di intitolare vie e piazze a chi ha avuto a che fare col Ventennio – cosa che ovviamente sarebbe riferita anche a un Dario Fo oltre che ad Almirante eccetera". Poi, riferendosi alle proteste contro Giorgia Meloni a Torino, trasformatesi in scontri tra manifestanti e polizia, il giornalista ha aggiunto: "Dicono che a Torino c’è stata una torsione oscurantista e repressiva. Oscurantista e repressiva? Io non ne posso più. Vi dico solo che non ne posso più".
Cruciani ne ha per tutti, anche per il collega David Parenzo, conduttore de L'Aria che tira su La7. "Allora - ha cominciato il giornalista - mentre in uno studio televisivo romano un signore di nome David e di cognome Parenzo interrogava pensoso un guru indiano, cercando di capire perché la gente si iscrivesse ai suoi corsi, apparivano delle foto di giovani studenti inermi, semplici e innocenti di Torino che prendevano a calci alle spalle un poliziotto, che rappresenta l’Italia democratica". Un commento ovviamente ironico rispetto alla narrazione dei fatti di Torino emersa in questi giorni.
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Cruciani, poi, ha proseguito chiedendosi se Parenzo, Massimo Giannini o la “signora Bompiani” avessero commentato le immagini di un presunto studente che attaccava un poliziotto: “È stata detta una parola dal qui presente signor David Parenzo sull’immagine chiara e lampante di una studentessa, o presunta tale – perché lì c’è poco da essere studenti, c’è da essere semplicemente dei delinquenti – che prende a calci alle spalle un celerino, alias un poliziotto, un tutore dell’ordine pubblico? C’è stato qualche commento del signor Massimo Giannini, della signora Bompiani, intellettuale che ricorda una casa editrice, su questa immagine chiara e lampante che dimostra in parte quello che è avvenuto a Torino?”.
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