Maurizio Landini, la beatificazione del sindacalista che sogna la spallata
Domani 7 ottobre, in piazza a Roma ci sarà il leader della Cgil Maurizio Landini e la sua grande "«coalizione sociale» (la chiama così), al di sopra dei partiti e più forte di essi", alla quale, spiega Fausto Carioti su Libero, "lavora almeno dal 2015, quando era a capo dei metalmeccanici della Fiom e flirtava con Antonio Ingroia, e per arrivare qui è passato per la genuflessione dinanzi al papa (dicembre scorso, primo segretario della Cgil ricevuto in Vaticano: certe femministe non gliel’hanno ancora perdonata)".
E attenzione, prosegue il vicedirettore, perché "l’elenco delle adesioni alla manifestazione con cui Landini sogna di dare la spallata al governo pare una canzone di Jovanotti, dentro c’è tutta 'la grande chiesa che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa'. Gad Lerner, comunità palestinese d’Italia ed Emergency inclusi. E c’è la benedizione di monsignor Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale, vescovo di Bologna, caro a Bergoglio e alla Sant’Egidio di Andrea Riccardi. Il suggello è l’intervista a Landini apparsa ieri su Avvenire, il quotidiano dei vescovi".
"Ne dovrà rispondere". Landini, la 'crisi di nervi': minaccia in tv Carlo Calenda