Nino Frassica, lo strazio di Vittorio Feltri: "Perdere il gatto, dolore indicibile"
A una settimana dallo smarrimento di Hiro, Nino Frassica ha ritirato la ricompensa di 5mila euro che aveva promesso a chiunque gli riportasse il suo gatto. «Ringrazio tutti coloro che in questi giorni si sono prodigati per ritrovare Hiro ha scritto l’attore - ma si è creato troppo clamore attorno a questa vicenda e non vorrei che tutta questa confusione lo spaventi e renda ancora più difficile ritrovarlo. Comunque, resta l’appello rivolto a chiunque a segnalare eventuali avvistamenti». Il micio, di razza Sacro di Birmania dal pelo lungo e bianco, era scomparso a Spoleto il 26 settembre scorso durante le riprese nella cittadina umbra della quattordicesima stagione della serie tv “Don Matteo”, in cui Frassica interpreta il maresciallo dei carabinieri Nino Cecchini. “Colpevole” della scomparsa di Hiro, almeno stando alle dichiarazioni della moglie dell’attore, Barbara Exignotis, sarebbe una vicina di casa, che avrebbe cacciato in malo modo il gatto che si era introdotto in casa sua, scambiandola per la propria. Da allora, nonostante ricerche che hanno coinvolto unità cinofile con cani molecolari e droni per una “caccia” al felino dall’alto, di Hiro si sono perse le tracce.
Sarebbero stati proprio i conduttori delle unità cinofile a consigliare Frassica nel ritirare la ricompensa per far calmare le acque e permettere al micio di rimettere fuori il naso. «C’è stata una adesione al nostro appello molto al di là di quello che ci aspettassimo - ha spiegato Frassica - una cosa che ci ha commosso e per la quale ringraziamo tutti. Ma forse, ora, Hiro è spaventato nel vedere tanta gente in giro che lo cerca e lo chiama. Per cui, abbiamo pensato di ritirare la ricompensa. Anche perché - ha aggiunto - i cani molecolari, che hanno seguito le tracce lasciate da Hiro in questi giorni, ci hanno sempre condotto in luoghi isolati, e dunque l’ipotesi che qualcuno possa averlo preso dovrebbe essere scongiurata». La ricompensa aveva anche suscitato alcune polemiche in merito al fatto che si trattasse, in fin dei conti, “solo” di un animale. «Ma io non oso nemmeno immaginare il dolore indicibile che deve provare Frassica in questo momento – è la replica del fondatore di Libero (ora direttore editoriale a Il Giornale), Vittorio Feltri. Il giornalista è famoso anche per il suo amore per gli animali, gatti compresi. «La gente che non ha mai avuto un animale non capisce che un gatto o un cane è come un figlio. Gli si vuole bene e ci si affeziona tremendamente».
Feltri ha avuto animali i più svariati, compresi alcuni cavalli e asini (che aveva “adottato” alcuni anni fa dopo che il precedente proprietario aveva detto di volersene liberare mandandoli al macello). «Ora spiega – ho anche tre gatti, e se dovessi smarrirne uno sarebbe tremendo». Per questo, proprio nel giorno in cui Frassica ha ritirato la sua ricompensa, Feltri su X (l’ex Twitter) ne ha offerta lui una, da mille euro «a chiunque restituisca Hiro ai suoi proprietari». «Faccio il tifo per Frassica e il suo splendido gattone. Aggiungo 1000 euro di tasca mia per contribuire a pagare l’eventuale riscatto. Parola di gattaro». Per il celebre giornalista «alcuni mici hanno un temperamento per il quale sono attratti dalle novità. Sono animali molto curiosi, tanto da finire, in alcuni casi per smarrirsi. Sono diversi dai cani, che sono animali più autonomi e sanno ritrovare la strada di casa. Anche i gatti lo sanno fare, ma si spaventano molto di più dei cani e credo, anzi spero, che questo sia quel che è successo al micio di Frassica, augurandomi che nessuno se lo sia, invece, portato via».
Quanto all’entità della ricompensa offerta (e ora ritirata) dall’attore, Feltri spiega che «quando succedono queste cose, si può essere disposti a tutto pur di ritrovare l’animale smarrito. E poi, diciamolo, 5mila euro sono una cifra nella disponibilità di tanti, se non si è spendaccioni». Intanto, in quel di Spoleto e dintorni, le ricerche di Hiro vanno avanti. L’hashtag “frassicat”, creato per raccogliere ogni segnalazione, è diventato virale in pochi giorni. E, oltre a cani molecolari e droni, si stanno usando anche metodi più terra-terra, come ad esempio lasciare a terra “percorsi” fatti con le crocchette preferite dal gatto superstar e la sabbietta delle lettie