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Massimo Giannini, coi guantoni sul ring: "Sbam" e al tappeto

Leporello
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A un anno dalla vittoria elettorale di Giorgia Meloni suona il gong nel ring dell’informazione. Tutte le fattucchiere, ovvero i giornali di John Elkann, quello di Carlo De Benedetti e la televisione di Urbano Cairo, si rialzano dal tappeto del loro annus horribilis per godersi - dall’angolo delle loro ZTL - il deficit e collasso migratorio.

Sbarchi a oltranza e una manovra anemica causa decimo rialzo dei tassi di Christine Lagarde sono già l’avvio di un crescendo per arrivare alla trappola. Una tagliola che richiede però una opposizione attiva e persino della collaborazione, anche involontaria, della vittima.

 

 

 

Ma non c’è un Papeete in agguato. L’unico loden d’Italia - Mario Monti - si compiace di Giancarlo Giorgetti. Di banchieri giusti al posto giusto (Francoforte) non se ne vedono e nel vicinato, infine, ognuno ha i guai suoi. La Germania con l’economia, la Francia con l’Africa che le sfugge e la Spagna che non riesce a darsi un governo. Intanto il Gong. Arrivano le Europee ed è subito film. Come Vittorio Gassman nel ruolo del pugile suonato, spugna in faccia, ecco Massimo Giannini che si alza dall’angolo mentre coi guantoni affronta la realtà. Più che gong, è sbam. Torna al tappeto e dice “So’ contento!”. Ed è sempre così. Suonati e contenti.

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