Generale Vannacci, "il profumo del pane": la teoria sulla Patria fa impazzire la sinistra
"Chiunque è benvenuto purché abbracci i nostri principi, i nostri valori e i nostri ideali": il generale Roberto Vannacci lo ha detto nello studio di Mario Giordano a Fuori dal Coro su Rete 4, riferendosi all'emergenza immigrazione che sta interessando l'Italia da qualche settimana a questa parte. Il conduttore del talk, poi, ha letto un passaggio del tanto chiacchierato libro del generale, "Il mondo al contrario". "A pagina 230 del suo libro. lei scrive 'non sono cittadino del mondo. Il sangue, il suolo, le radici e le tradizioni, contrariamente a quanto sostenuto da molti, continuano ad avere il loro perché'. Non teme che così le diano del razzista?", gli ha chiesto Giordano.
E Vannacci ha risposto: "No non c'entra nulla col razzismo. Il razzismo è pensare che una razza sia genomicamente superiore rispetto a un'altra. Questo invece è collegato al sentimento di patria. Che cos'è la patria se non l'aria che respiriamo, il profumo del pane la mattina, le campane che suonano la domenica, quello che ci hanno insegnato i nostri genitori...". Secondo il generale, è per questi principi che si combatte, "per la difesa della patria che ci è richiesta dalla nostra Costituzione". E ancora: "Se noi la annacquiamo e la allunghiamo con questo principio universale che proprio per rappresentare tutti non rappresenta nessuno, come facciamo a chiedere ai nostri figli, ai nostri giovani, di combattere per qualcosa che alla fine non li rappresenta?".
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