Paola Ferrari su Spalletti: "Ho sempre fatto fatica", quello che nessuno sa
"Ha un carattere difficile, non è l’allenatore che mi sta più simpatico al mondo, ho sempre fatto fatica a relazionarmi con lui": Paola Ferrari ha parlato così di Luciano Spalletti, nuovo ct della Nazionale, in un'intervista a Repubblica. "È umorale, scontroso, ma mi è piaciuto molto l’approccio che ha dato alla squadra, sono convinta che farà benissimo perché è estremamente motivato. Dà tutto, anche troppo, di sé stesso: e questo lo fa essere così conflittuale".
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La giornalista è tornata oggi su Rai 2 con Novantesimo minuto, programma storico che ha condotto per nove edizioni. "Ricominciamo quasi da zero, format rinnovato. È un ritorno dopo aver fatto con Adriano Panatta Domenica Dribbling, la nostra coppia aveva funzionato molto bene", ha detto la Ferrari. Che poi ha espresso la sua opinione sull'addio di Mancini alla Nazionale: "Penso che il suo rapporto con la Nazionale sia finito quando è morto Gianluca Vialli, la scelta è stata anche dettata dal grandissimo dolore di voltarsi in panchina e non vederlo. Poi è vero tutto il resto: le incomprensioni col presidente Gravina, l’offerta economica dell’Arabia Saudita. Non vado a giudicare ma certo il legame che c’era con Gianluca ha segnato la sua vita, la malattia, gli Europei insieme. Per il nostro ex ct era davvero cambiato il mondo".
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Infine la giornalista ha rivelato quale sarebbe il suo sogno, calcio a parte: "Sogno un programma come Atlantide, avevo un’immensa ammirazione per Andrea Purgatori. Da tempo avrei voluto realizzare un documentario con lui ma non aveva tempo. La replica della sua puntata su Ustica dopo le parole di Giuliano Amato mi ha commosso".
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