Giorgio Cremaschi, la sparata: "Serve più odio sociale"
Per Giorgio Cremaschi c'è ancora poco odio dei poveri nei confronti dei ricchi. In collegamento con L'Aria Che Tira nella puntata di venerdì 11 agosto su La7, il sindacalista si lascia andare a un assurdo auspicio: "Magari ce ne fosse di più, ce n'è ancora troppo poco in questo Paese. Le spiagge sono e devono restare un bene pubblico e i concessionari devono pagare le tasse in proporzione a quello che guadagnano".
E, di fronte alle possibili critiche, Cremaschi non si tira indietro: Sicuramente qualcuno dirà che quanto affermo è roba da Unione Sovietica ma va restaurato l'intervento pubblico". Lo stesso conduttore, Francesco Magnani precisa: "Si assume il peso di queste affermazioni". E sembra proprio di sì: "Le spiagge sono un bene pubblico e devono rimanere tale - prosegue il sindacalista che fa il tifo per le spiagge libere -. Sono contrario all'idea europea delle aste. Le multinazionali fanno peggio di prima".
Al centro del dibattito le concessioni balneari: "I privati paghino le tasse in base a quanto guadagnino", è la sostanza del discorso di Cremaschi che però contesta il conduttore "che mi interrompe sempre". E ancora: "Il vero problema è quello di restaurare il pubblico", conclude non senza polemica.
Qui l'intervento di Cremaschi a L'Aria Che Tira