Mario Giordano, clamoroso affondo contro Nicola Porro: "Ma non eri un liberale?"
"Caro Nicola, questa volta non sono proprio d’accordo con te. Questa volta secondo me sbagli": inizia così la lettera di Mario Giordano al collega Porro sul tema della tassa sugli extraprofitti delle banche. L'ultima mossa del governo non è piaciuta al conduttore di Quarta Repubblica. Per questo Giordano ha provato a fargli cambiare idea. "Un vero liberale come te non dovrebbe difendere le banche che in questi ultimi anni, come tu sai benissimo, hanno avuto i comportamenti meno liberali che ci siano - ha spiegato il giornalista -. Dovresti difendere i veri protagonisti del mercato cioè i piccoli imprenditori, i commercianti, gli artigiani che sono vittime di queste banche".
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Per far capire a Porro quanto sia giusta questa tassa, Giordano ha poi ricordato che "lo stesso amministratore delegato della principale banca italiana, Intesa San Paolo, a maggio aveva aperto alla possibilità di una tassa sugli extraprofitti delle banche", purché andasse a vantaggio delle fasce deboli. "Ecco, è d’accordo l’amministratore delegato e tu no? L’amministratore delegato della principale banca italiana è d’accordo su una tassa sulle banche e tu no, caro Nicola? E in base a che cosa?", ha chiesto il giornalista.
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La tassa sugli extraprofitti delle banche è stata definita da Giordano come "una misura che è finalmente popolare, non populista". Il conduttore di Fuori dal coro, infine, ha aggiunto: "Questo governo fino ad ora ha guadagnato credibilità sui mercati internazionali, ha avuto la fiducia dell’Europa, di Ursula von der Leyen, di Joe Biden, ma è la fiducia dei mercati rionali che bisogna mantenere e conquistare".
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