Visibilia, il suicidio di Luca Ruffino: cosa ha scritto in tutti e sei i biglietti
Nessun riferimento a Visibilia o a problemi di salute. Il suicidio di Luca Giuseppe Reale Ruffino, presidente della holding e amministratore unico della società editrice dopo essere subentrato alla ministra del Turismo Daniela Santanchè, si tinge di giallo. «Tutti i messaggi di scuse e perdono lasciati ai familiari», ben sei, contengono frasi «generiche», ha riferito ieri una fonte investigativa. Dalle prime verifiche non ci sarebbero comunque dubbi sul fatto che si sia trattato di un gesto volontario. La Procura di Milano, in attesa dell’autopsia che si terra questa settimana, ha aperto un fascicolo, senza indagati, per istigazione al suicidio. L’inchiesta, affidata alla pm Daniela Bartolucci, cercherà di togliere ogni dubbio sulla traiettoria del colpo di pistola, regolarmente detenuta, che ha tolto la vita al 60enne imprenditore milanese.
ALLERTA TELEFONICA - Che ci fosse qualcosa che non andava lo dimostra anche la reazione della compagna che lo scorso sabato sera era al telefono con lui. La donna, che si trovava in Sardegna, lo aveva sentito «strano e un po’ depresso», e aveva chiesto al figlio di passare a trovare il padre che viveva in via Giovanni Spadolini, alle spalle dell’Università Bocconi. È stato proprio il figlio a ritrovare il corpo in camera da letto, privo di vita, poco prima di mezzanotte di sabato.
L’imprenditore, particolarmente attivo nel ramo dell’amministrazione dei condomini con quasi 80mila appartamenti gestiti tramite la sua società quotata a Piazza Affari (la Sif Italia), non aveva problemi dal punto di vista economico, vantando una liquidità che gli ha permesso di entrare nel capitale sociale di Visibilia, diventando nello scorso ottobre amministratore unico dell’azienda editoriale coinvolta nell’indagine per falso in bilancio della procura milanese. Indagine che non lo coinvolge direttamente e in cui non risultava indagato. «Santanchè ci deve 1,5 milioni e per questo ha messo a garanzia anche la sua casa. Non ho nulla da spartire con lei per il resto e stiamo sistemando le cose che abbiamo trovato qui», aveva detto il mese scorso in una intervista a Repubblica.
A differenza di alcune voci che si erano diffuse domenica, il manager, a parte piccoli problemi salute, non soffriva di malattie gravi conclamate. «L’avevo visto all’assemblea del primo agosto, era la persona di sempre: positivo, combattente. Mi sembra una notizia incredibile che si sia tolto la vita. Sono senza parole», ha dichiarato ieri Mirko Berti, presidente del comitato degli inquilini della Torre del Moro, un grattacielo alle porte di Milano andato completamente distrutto in un incendio il 29 agosto del 2021 e di cui Ruffino era amministratore. «Era una persona perbene, molto professionale», aggiunge -, «ha sempre cercato di aiutare noi inquilini che abbiamo perso la casa. Faceva del bene in silenzio, era molto sensibile. Sempre al nostro fianco, sempre positivo. Per questo non mi capacito».
«È una notizia sconcertante, un fatto tremendo. Non lo vedevo da qualche tempo. È sempre stato un combattente, mi sembra strano», ha dichiarato invece l’avvocato Pierluigi Varischi che aveva difeso Ruffino in alcune vicende giudiziarie passate dalle quali era uscito assolto. «Ruffino ci teneva a seguire da vicino tutto ciò che riguardava il comprensorio di Milano 3, che amministrava fin dal 2008», è stato il commento della sindaca di Basiglio Lidia Reale. «Una persona che abbiamo sempre stimato e che svolgeva i suoi compiti con attenzione, responsabilità e capacità di ascolto. Ogni volta che si doveva affrontare una problematica o confrontarsi su un’iniziativa innovativa non si tirava mai indietro».
TITOLI IN PICCHIATA - Sul fronte azionario, invece, il titolo Visibilia è crollato ieri a Piazza Affari ed è stato a lungo sospeso, perdendo alla fine circa il 30 percento del valore e chiudendo a 0,38 euro. Elevati ma non eccezionali gli scambi: nella seduta sono passate di mano 135mila azioni del gruppo editoriale contro le 73mila della giornata di venerdì. Anche Sif Italia ha accusato una perdita importante nelle quotazione: il titolo, di fatto “congelato” per quasi tutta la seduta, ha chiuso in calo del 20 percento a 2,86 euro.