Paolo Crepet, eco-ansia: "Indotta dagli adulti. Il business degli psicofarmaci"
Il pianto dell'ecoattivista Giorgia Vasaperna che ha provocato la commozione del ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin durante il Giffoni Film Festival ha aperto la discussione su come i giovani affrontano il futuro. Si è parlato di eco-ansia e su questo è intervenuto anche il professore Paolo Crepet che in un intervista rilasciata all'Agi mostra tutta la sua disapprovazione per la deriva che ha preso il dibattito. Secondo lo psichiatra, infatti, l'ansia non deve essere considerata solo come una patologia paralizzante ma anche come una forza creativa. Borges, ad esempio, parlava dell'"ansia del poeta", che nasce dalla preoccupazione e porta alla creatività.
Quanto all'eco-ansia di Giorgia Vasaperna, secondo Crepet, c'è un "condizionamento riflesso" in cui gli adulti trasmettono le proprie ansie ai giovani, sovraccaricandoli con preoccupazioni non necessarie o comunque affrontabili in modo fisiologico. L'eco-ansia dei giovani sarebbe quindi, almeno in parte, indotta dagli adulti, che proiettano le proprie preoccupazioni sulle nuove generazioni. Il professore sottolinea che l'ansia per il futuro è comprensibile e inevitabile: senza ansie e sfide da affrontare, le nuove generazioni non sarebbero in grado di crescere e progredire. Tuttavia, Crepet critica il modo in cui questa ansia si sta manifestando: un "psicodramma collettivo intergenerazionale" che alimenta il cosiddetto "marketing dell'ansia". Secondo lo psichiatra l'ansia diventa un business, portando al consumo di psicofarmaci, psicoterapie e ad altri beni materiali per far fronte alla paralisi generata dall'ansia stessa. Questo atteggiamento di consumatori passivi ha conseguenze gravi sull'ambiente e sulle risorse naturali.
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Il professor Crepet sottolinea l'importanza di passare all'azione concreta piuttosto che limitarsi a reazioni emotive e lamentele. Se i giovani desiderano realmente contribuire al futuro del pianeta, devono prendere decisioni e agire. Devono evitare di contribuire a comportamenti insostenibili, come l'assunzione di droghe, e promuovere uno stile di vita sostenibile, includendo l'attenzione ai trasporti e alle scelte di consumo. Il messaggio di Crepet è chiaro: l'ansia, se non accompagnata da azioni e soluzioni concrete, rischia di diventare paralizzante e non produttiva.