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Massimo Giannini insulta Giorgia Meloni: "Ancella". Ma tutti muti...

Corrado Ocone
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Ormai aspettiamo con ansia gli editoriali domenicali del direttore de La Stampa e ci chiediamo ogni volta come manifesterà il suo livore e il suo astio contro il governo in carica. È un sentimento quello di Massimo Giannini così forte che spesso cozza contro la logica e persino contro il buon senso, altre volte invece si esprime in una considerazione a latere che poco c’entra con il tema principale affrontato dal suo fondo. In altre occasioni, infine, esso prende forma in una sola parola, in una definizione o in un aggettivo malvagio che serve più di mille termini a descrivere il suo sentimento di fondo.

 

Ieri, ad esempio, Giannini si è mostrato scandalizzato di quella che ha definito «l’ennesima metamorfosi di Giorgia Meloni» che si sarebbe trasformata «da sciamana di Trump ad ancella di Biden, da anti-occidentale a filo-atlantica». Ora lasciamo stare la faciloneria e la falsità con cui si identifica la politica di Trump come anti-occidentale, quando è stato messo in luce da fior fiore di esperti e studiosi come, a parte i metodi, fra gli ultimi presidenti americani non ci sia stata una sostanziale differenza in merito agli obiettivi di fondo di politica estera (ad esempio la lotta alla Cina e il massiccio disimpegno di truppe impegnate in teatri di guerra). E lasciamo pure stare la cattiveria bella e buona di equiparare il nostro presidente del Consiglio a quel pittoresco personaggio che con le corna in testa aveva forzato i posti di blocco ed era entrato in Campidoglio alla testa di altri eccentrici facinorosi il giorno della proclamazione di Biden.
Quel che colpisce è invece soprattutto la definizione di Giorgia Meloni come «ancella di Biden». Le ancelle, infatti, erano nella Roma classica le schiave al servizio delle matrone, a cui dovevano obbedienza assoluta e di cui dovevano eseguire pedissequamente gli ordini. Ora, non sembra proprio questo il caso in questione, anche perché, se un rapporto ancillare nella nostra politica estera è da individuare, esso è quello tenuto per tanti anni dai governi a trazione sinistra verso le istituzioni comunitarie.

 


 

APOCALISSE SMENTITA
In verità, il ragionamento andrebbe capovolto: in politica estera, a maggior ragione all’interno di un’alleanza come quella atlantica, vengono rispettati proprio quei leader che mostrano di tenere all’interesse nazionale del proprio Paese e di muoversi con autonomia e autorevolezza sullo scacchiere internazionale. Siamo sicuri che nella calorosa accoglienza riservata da Biden a Meloni, che evidentemente fa rosicare politici e giornalisti di sinistra, non ci sia proprio questo elemento (oltre ovviamente alla scelta di appoggiare l’Ucraina e quindi di rispettare gli impegni a cui ci chiama la nostra collocazione internazionale)?

 


Quando Bettino Craxi impedì agli americani di fare un’operazione di polizia a Sigonella, cioè in territorio italiano, Reagan a tutta prima reagì bruscamente, ma poi si complimentò con il leader socialista per aver mostrato di non essere servile e quindi di avere gli attributi. Il rispetto per l’Italia aumentò in proporzione. Il malanimo di Giannini è però dovuto probabilmente alla sconfessione che stanno avendo tutte le apocalittiche previsioni messe in piedi da una sinistra che non si è rassegnata alla sconfitta nelle urne. Non c’è stato l’auspicato isolamento italiano, ma anzi mai come in questo frangente l’Italia dialoga da pari con tutti i grandi e mostra anche di avere una politica mediterranea e verso l’Africa. Quanto alle presunte spaccature in seno alla maggioranza fra occidentalisti e “putiniani”, esse si sono dimostrate una clamorosa bufala giornalistica. E anche sulla Cina, se il governo rimedierà come è giusto alla situazione in cui ci hanno messo Conte e compagni con la firma alla Via della Seta, lo farà senza rotture e ritorsioni da parte di nessuno. E poi, caro Giannini, per non essere «ancella», la Meloni cosa avrebbe dovuto fare? Avrebbe dovuto schierarsi con Putin? E tu cosa avresti detto o scritto, se così fosse stato?

 

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