Andrea Purgatori, indiscrezioni dalla Procura: "Vecchie rivalità tra i due medici"
Ci sarebbe una guerra personale tra primari dietro la tragica, e questo punto misteriosa morte di Andrea Purgatori. La scorsa settimana il giornalista di La7 è stato stroncato a soli 71 anni da un tumore ai polmoni contro cui combatteva da alcuni mesi. Una "malattia fulminante" il cui decorso potrebbe essere segnato da una diagnosi sbagliata: il conduttore di Atlantide infatti era stato sottoposto alle cure per presunte metastasi al cervello che però secondo un secondo luminare consultato da Purgatori erano in realtà delle ischemie. Le terapie, per questo, si sarebbero rivelate non solo inutili, ma forse addirittura fatali.
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Lo stabilirà forse l'inchiesta in corso, con la Procura di Roma che ha iscritto nel registro degli indagati il professor Gianfranco Gualdi e il suo collaboratore Claudio Di Biasi della clinica Pio XI, sostenitori della tesi delle metastasi, alla quale si era opposto il professor Alessandro Bozzao della casa di cura Villa Margherita. Un'inchiesta che si poggerà anche sulle dichiarazioni di altri medici.
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Per esempio, scrive La Stampa, "il dottor Caponnetto, oncologo di Villa Margherita", che "ha raccontato a uno dei figli del giornalista di aver inviato la risonanza magnetica all'encefalo in America (senza precisare dove) e di aver avuto conferma della presenza di metastasi cerebrali". Ed è lo stesso oncologo che avrebbe rivelato al figlio di Purgatori "di vecchie rivalità tra il professor Gualdi e il professor Bozzao, tanto che il giovane ha avuto la sensazione di essere invitato a «non credere» al professor Bozzao".
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