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Concita De Gregorio, delirio contro Meloni: "Erede diretta del Duce. I suoi colonnelli..."

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Il solito ritornello, quello "cantato" da Concita De Gregorio in un pezzo su Repubblica di oggi, domenica 23 luglio. Parla di Giorgia Meloni e Marina Berlusconi, lo fa dopo le illazioni della settimana sui loro rapporti "freddi", smentite in modo secco dalla figlia del Cavaliere. Un lungo parallelismo, quello di Concita, che parla di "due eredi designate" di due Ventenni diversi.

E se per Marina il ventennio è quello di papà, Silvio Berlusconi, quello della Meloni è il fascismo. Insomma, ancora a tirare in ballo il "rischio nero" che rappresenterebbe il premier. Meloni e Berlusconi, scrive Concita, "sono le eredi di due Ventenni che hanno fatto la storia di questo Paese e no, non serve dire nel bene e nel male perché la storia è storia".

 

Dunque, il passaggio sul presidente del Consiglio che appare francamente fuori fuoco: "Giorgia, in politica, è erede diretta del fascismo storico — del Duce, del regime — e non vuol dir niente essere nata dopo, è quella la matrice e la radice, i suoi colonnelli sono lì a ricordarcelo ogni giorno. All’estero, in Spagna per esempio, alle latitudini del neofranchismo è riconosciuta come una regina, popolare come Raffaella Carrà, le signore con tre giri di perle sillabano il suo nome in coro ai comizi di Vox", afferma Concita De Gregorio, in un paragone tra Meloni e Benito Mussolini che, francamente, lascia più che basiti.

 

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