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Purgatori e il tumore, "cosa sapeva lui": Mentana, parole pesantissime

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La morte di Andrea Purgatori ha choccato colleghi, amici e telespettatori. Ora, il giallo sull'errore nella diagnosi che potrebbe aver accelerato drammaticamente la fine del giornalista di La7, conduttore di Atlantide, apre nuovi, imprevedibili e inquietanti scenari. "Lui sapeva che lottava contro un male pericolosissimo, il tumore al polmone, che doveva riguardarsi, che doveva affrontare delle cure. Non si prospettava il rischio immediato che si è purtroppo concretizzato. Ma su questo dobbiamo stare due passi indietro", spiega a Repubblica Enrico Mentana, direttore del TgLa7 e compagno di rete di Purgatori. 

 

 

 

"L’ho incontrato nel 1978, lo conosco benissimo, non riesco a non usare il presente - premette, prima di ricordarlo a Metropolis, il webtalk del gruppo Gedi -. Era un uomo solare, stava combattendo contro una malattia terribile senza esibizionismo. È vero che lui ha vissuto di inchieste e rivelazioni, ma non ci aspettiamo inchieste e rivelazioni qui, se non quelle tra buona e mala sanità. Non siamo i suoi familiari né i suoi medici. È legittimo che la famiglia avanzi un sospetto ed è giusto che si faccia chiarezza per via giudiziaria. E questo passa attraverso un’autopsia, quando si ipotizza negligenza nelle cure si procede così".

 

 

 

Il tema è sulla diagnosi contestata tra due medici, ischemie scambiate per metastasi al cervello e curate come tale, con conseguente dolorissima terapia. "Ovvio che in questo caso le cure avrebbero dovuto essere diverse. Ma qui mi fermo, non sono cose di cui possiamo parlare noi", taglia corto Mentana senza poter nascondere il suo dolore.

 

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