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Sigfrido Ranucci, "pizzino" alla Santanchè: "Ci sarà una sorpresa"

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L'idea era quella di preparare insieme ad Andrea Purgatori "alcune puntate da mandare in onda a reti unificate sulla mafia sul modello Santoro-Costanzo". A rivelare l'ultimo progetto del giornalista de La7 scomparso prematuramente mercoledì scorso è Sigfrido Ranucci, conduttore di Report (RaiTre), che appena saputa la notizia ha scritto di sentirsi più solo nel fare il suo lavoro. I due giornalisti d'inchiesta non avevano mai lavorato insieme, ma entrambi hanno sempre cercato "i legami tra P2, servizi, mafia e politica" e così avevano deciso di unire le forze. 

 

 

Racconta Ranucci a La Stampa che si sentivano spesso e che oltre alle puntate in cantiere c'era anche un altro progetto. "Ho scritto un libro con Nicola Biondo, Il patto, e Andrea era venuto a presentarlo. C'era pure Nicola Zingaretti e ipotizzammo anche una fiction sulla trattativa Stato-mafia", rivela Ranuccia spiegando che l'obiettivo era "illuminare quel consorzio che si cela da decenni tra criminalità organizzata, massoneria e talvolta estrema destra". "Dietro le stragi", puntualizza, "c'è un gruppo di persone che si muove in assonanza per difendersi. È successo con la P2 a continua oggi. Ricordo in tal senso la puntata di Atlantide su Mino Pecorelli".

Ranucci tira in ballo anche Silvio Berlusconi: "Con la sua discesa in campo le stragi sono terminate. Sappiamo anche che il tentativo di farsi partito di Cosa nostra con le leghe del sud e attraverso la P2 cessó improvvisamente. Molte di quelle persone finirono in Forza Italia. Compreso il senatore D'Alì, arrestato il quale poi venne preso anche Messina Denaro". Quindi il consiglio a Giorgia Meloni. "Ritengo che debba tenere gli occhi più aperti perché ogni partito che si espande velocemente come Fdi rischia qualche tipo di infiltrazione", dice il giornalista dopo aver premesso che crede nell'antimafia della premier "e lo dico", aggiunge, "anche in base alle nostre inchieste".

 


Nell'intervista Ranucci annuncia anche altre puntate dell'inchiesta della sua squadra dedicata a Daniela Santanché. "Chi conosce Report sa che tendiamo ad approfondire gli argomenti che trattiamo", sottolinea alla Stampa rivelando "che ci sarà qualche altra sorpresa. Io stesso la intervistai nel 2021 per un servizio su Banco Bpm scoprendo che la sua società Visibilia già allora aveva un'esposizione di 15 milioni di euro", continua Ranuncci che non crede che la ministra di Fratelli d'Italia pagherà con il suo patrimonio personale: "Mi sembra più una promessa che una realtà, almeno stando ai nostri periti". Detto questo Ranucci ci tiene a sottolineare che "in Rai sono sempre stato libero e soprattutto mi sono sentito libero, che è un valore aggiunto per chi fa giornalismo d'inchiesta. E c'è da scommettere", conclude il giornalista, "che finché ci sarà Report rimarrà un presidio di libertà e indipendenza". 

 

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