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Marta Fascina fregata da Prodi: tasse, quanto deve pagare

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Brutte sorprese per Marta Fascina: sorprese firmate Romano Prodi. Dal giorno dell'apertura del testamento di Silvio Berlusconi si è fatto un gran parlare del lascito di 100 milioni che il Cav ha voluto riservare alla sua ultima compagna, la donna che ha condiviso con lui il tramonto della vita dal 2018, seguendolo giorno e notte nei sempre più frequenti ricoveri all'ospedale San Raffaele e che poco più di un anno fa aveva voluto "impalmare" con cerimonia informale a Villa San Martino. 

 

 

 

Di quei 100 milioni (altrettanti sono andati al fratello dell'ex premier, Paolo Berlusconi, e 30 all'amico e storico collaboratore Marcello Dell'Utri, oltre ovviamente all'enorme eredità divisa tra i 5 figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi), però, molti se ne andranno in tasse. Per la precisione, la famigerata tassa di successione, che Affaritaliani.it definisce "la legge voluta da Prodi che fa piangere la Fascina".  Una legge che non a caso Berlusconi stesso, nel 2001, aveva voluto abolire per la gioia di centinaia di migliaia di italiani, e che il sinistra ha poi reintrodotto nel 2006, non appena il Professore era tornato a Palazzo Chigi, applicando aliquote scaglionate.

 

 

 

Dell'intero patrimonio di Berlusconi, è il calcolo del Tempo, dovrebbero andare a rimpinguare le casse dello Stato ben 100 milioni, spicciolo più spicciolo meno. Per i figli l'aliquota è del 4% "per i trasferimenti di beni e diritti a causa di morte in favore del coniuge o dei parenti in linea retta, sul valore complessivo netto", sopra 1 milione di euro. Diversa la situazione per il fratello Paolo, che pagherà il 6% di tasse già oltre i 100mila euro.

 

 

 

Peggio ancora andrà alla Fascina e a Dell'Utri, chiamati a versare l'aliquota più alta, l'8% e dovranno dunque regalare allo Stato rispettivamente 8 milioni e 2,4 milioni di tasse. C'è da dire, aggiunge il Tempo, che se i beneficiari di Silvio fossero nati all'estero avrebbero comunque dovuto pagare più tasse, con la punta del 40% negli Usa per i grandi patrimoni.

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