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Ignazio La Russa, Geronimo denuncia Vecchioni

Roberto Tortora
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Non c’è pace per i figli del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Oltre alle pesanti accuse di violenza sessuale piombate su Leonardo Apache, ora tocca anche a Geronimo La Russa difendersi da un altro tipo di contestazione, addirittura il furto. Il dito glielo punta contro non una persona qualsiasi, bensì l’artista e cantante Roberto Vecchioni che, durante il festival La Gaberiana a Firenze, intervistato dal giornalista Andrea Scanzi, ha rispolverato un vecchio aneddoto sul figlio della seconda carica dello Stato, risalente al 1997: “È passato tanto tempo e la posso raccontare anche perché ormai è andata in prescrizione. Per la prima volta mia figlia volle fare una festicciola da sola in casa con quattro amiche. Voleva che andassimo fuori, siamo andati a casa di mamma che era vicina. Dopo pochissimo che era iniziata la festa – racconta Vecchioni - è cominciata ad arrivare gente, ragazzi di 17, 18 e 19 anni, ma anche molti minorenni. Sono entrati in casa, mi hanno rubato di tutto, tutti i portasigari che avevo, hanno spaccato un bel po’ di roba e sono andati addirittura a rubarmi le t-shirt e le mutande. Non ho capito perché le mie mutande, un feticismo assoluto”.

Tra le persone presenti a quella festa anche Geronimo La Russa che risulterebbe, dunque, tra i “ladri” di casa Vecchioni. A queste accuse piovute ora, dopo ventisei anni, La Russa non ci sta e replica: “Ho dato mandato al mio avvocato Vinicio Nardo, affinché tuteli in ogni sede competente la mia onorabilità”. Chissà se tra le due parti avvenga una conciliazione preliminare che eviti il dibattimento o si finisca direttamente in tribunale per una vicenda così lontana nel tempo. Magari ci sarà un chiarimento, verrà sancita una pace e il buon Vecchioni saluterà Geronimo non con un bellicoso “alla carica!”, ma con un più semplice: “Sogna ragazzo, sogna”.

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