Vittorio Sgarbi, cannonata a sorpresa contro il governo: "Troppi falsi, inaccettabile!"
Il Canaletto in mostra ai Musei Civici di Padova, di proprietà delle Gallerie dell’Accademia di Venezia (museo statale) sarà ritirato dalla mostra. Così ha deciso il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. "Nessuna polemica - spiega il critico d'arte - ma un fatto: in cielo e in terra ci sono falsi dipinti di Francesco Guardi in una mostra di un Ente pubblico, non in una galleria privata. E questo danneggia anche il Comune di Padova, che dovrebbe chiederne conto, invece di compiacersene. Insieme al capolavoro sono esposti dei falsi. Lo Stato non può consentire una cosa del genere".
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Il caso Canaletto alla mostra degli Eremitani a Padova, aggiunge Sgarbi, "nasce da una impeccabile e coraggiosa recensione della più importante studiosa di Canaletto e Bellotto riconosciuta nel mondo, Anna Bozena Kowalcic. Tutte le buone intenzioni di curatori e amministratori padovani, come l’amico Colasio, non possono contrapporsi a un parere così autorevole, non con la prova dei fatti: la valutazione dei dipinti attribuiti a Guardi, per una potenziale vendita, da parte di esperti di case d’asta internazionali, e un test sui pigmenti per accertarne l’epoca di esecuzione che io non ritengo anteriore alla fine ’800 o, più verosimilmente, ai primi ’900".
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E ancora, prosegue Sgarbi, "l'autografia e l'autenticità di alcune opere esposte a Padova è il tema del contendere, anche nel rispetto del pubblico". "Dopo avere ricevuto una lettera di chiarimenti da parte del direttore dell’Accademia di Venezia, che non aveva verificato il progetto e i contenuti della mostra - conclude Sgarbi - ho convenuto di far ritirare il capolavoro i primi giorni di agosto, evitando uno scontro tra istituzioni e turbamenti all’amico assessore Colasio, e confermando gli accordi intercorsi sui limiti temporali del prestito e la restituzione anticipata del dipinto".