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Vaticano, scandalo Rupnik: "Ses***o a tre, come la Trinità"
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Divieti per Marko Rupnik. Il 69enne artista, teologo e presbitero sloveno è accusato di molestie sessuali da diverse donne. Motivo per cui nella Chiesa è scoppiato un vero e proprio caso, con il Vaticano costretto ad attuare restrizioni come il divieto di confessare e di accompagnare esercizi spirituali. Rupnik non può così muoversi dal Lazio senza autorizzazione e svolgere attività artistica né attività pubbliche.
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Ora però, a tutto questo si aggiunge un'altra questione. Quest'ultima riportata dal Fatto Quotidiano, ossia quale può essere, oggi, il rapporto tra Chiesa e arte? D'altronde - si ricorda - non era forse mai successo che un singolo artista riuscisse a pervadere, non con il suo stile (lo avevano fatto Donatello, Michelangelo, Canova: e Bernini più di tutti) ma proprio con le sue opere (oltre 220, alcune grandissime) lo spazio liturgico di tutti i continenti. Eppure da mesi i dubbi non mancano. Basta pensare che sono oltre venti le donne che accusano Rupnik di abusi psicologici e sessuali. Una delle suore che lo accusa ha parlato di "baci nel nome dell'eucarestia e il sesso a tre per imitare la Trinità".
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Il 9 giugno scorso, l’artista è stato espulso dalla Compagnia di Gesù, e gli è stato revocato il dottorato ad honorem dell’Università pontificia del Paraná. È lecito, si chiedono nella Santa Sede, lasciare le sue opere là dove stanno: per esempio a Lourdes, dove si recano a pregare proprio le vittime degli abusi del clero. Dal Vaticano però è filtrata la notizia che una riunione del Dicastero delle Comunicazioni avrebbe stabilito "che nulla impedisce l’uso continuato dei mosaici di Rupnik: l’opera d’arte va giudicata per i propri meriti, e deve essere dissociata dalla vita personale dell'artista".
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