Michele Serra, fango su Salvini: "Semi di zucca in bocca come i criceti"
Michele Serra nella sua rubrica L'amaca su La Repubblica insulta Matteo Salvini: "Chiamare un condono 'pace fiscale' come ha fatto il Salvini facendo eco ai suoi alleati, è un eufemismo che non basterà a rabbonire chi le tasse le ha sempre pagate", scrive. "Nessuna sperequazione è più ingiusta, nessuna simulazione è più odiosa di quella dei finti poveri che fanno i conti in nero. E quelli come il Salvini, che di Italia e italiani hanno la bocca sempre piena come i criceti con i semi di zucca, non hanno idea di quanti milioni di italiani riescono a offendere ogni volta che parlano di condono fiscale", attacca ancora.
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Quindi come un fiume in piena il giornalista prosegue: "Un solco politico profondo, anzi profondissimo divide chi considera un dovere civile pagare le tasse (ebbe ragione Padoa Schioppa a lodarle, non per caso fu spernacchiato dai giornali di destra) e chi le considera 'un pizzo di Stato', e ricorre spesso alla sudicia frase 'mettere le mani nelle tasche degli italiani' per definire il sacrosanto, trasparente rapporto dare-avere che lega cittadino e Stato". E conclude Serra: "Se il Fisco funziona male, lo si riformi e lo si metta nelle condizioni di fare di conto con più efficienza. E se ci sono casi acclarati di accanimento ingiustificato, li si risolva. Ma 'pace fiscale' significa, nei fatti, dichiarare guerra a quegli italiani che hanno chiaro che cosa significhi cittadinanza".
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