Testamento Berlusconi, "ecco perché è impossibile impugnarlo"
Sono state rese note le ultime volontà di Silvio Berlusconi. Il re della comunicazione commerciale e politica ha parlato per l’ultima volta, ma con poche e semplici righe: «Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Piersilvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei cinque figli Marina, Piersilvio, Barbara, Eleonora e Luigi». Il testamento non distingue né elenca tra i beni; tutti i beni cadono in comunione, sebbene con quote diverse. A Marina e Pier Silvio, i due figli maggiori, toccherà di più e le loro quote conteranno, insieme, il 53% del patrimonio complessivo. La disposizione ha, evidentemente, una ricaduta anche su Fininvest e le altre società di cui Silvio Berlusconi era socio di maggioranza. È interessante osservare come. Berlusconi premia i primi due figli e, di fatto, li investe dell’onere di continuare il business dopo di lui. Si tratta di una scelta confermativa. Già da molti anni, infatti, la conduzione delle maggiori società era stata affidata a Marina e Pier Silvio.
VALORE DI IMPRESA
L’indicazione di una leadership è del resto la scelta più opportuna nelle successioni di impresa dove siano coinvolti più figli. Non tutti hanno lo stesso interesse e la stessa capacità per portare avanti il business; inoltre, una governance bloccata da una suddivisione della compagine sociale in parti uguali può nuocere gravemente all’impresa con un depauperamento del valore per i soci stessi e della capacità di generare ricchezza per i lavoratori e gli altri stakeholders. Su questo aspetto, chiare sono anche le indicazioni provenienti dal Codice di Autodisciplina delle Imprese Non Quotata e Controllo Familiare che raccomanda la trasmissione della proprietà e della leadership sia ispirata «a criteri di responsabilità, meritocrazia, spirito di sacrificio, adattabilità al cambiamento, atteggiamento di umiltà, ascolto e ricerca del positivo da parte del successore o dei successori» e che “(...) soprattutto in compagini familiari più articolate (...) in presenza di più eredi, è necessario anche assicurare equità di trattamento, favorire la conoscenza reciproca e l’accettazione della leadership”.
Non solo. Secondo il Codice di Autodisciplina è fondamentale che l’avvio della successione avvenga per tempo, addirittura con il fondatore ancora in vita così da garantire l’efficacia del processo. Ed è questo il metodo seguito da Silvio Berlusconi, che già in vita aveva peraltro attribuito ai cinque figli, secondo un complesso sistema di holding familiari, il 36% delle azioni di Fininvest. A ciò va aggiunto che, per la successione nel 61% ancora in suo controllo alla morte, il fondatore di Fininvest non ha scelto per nessuno dei figli una proprietà solitaria, preferendo il ricorso alla comunione ereditaria. Porzioni diverse, ma tutti insieme. Quindi, ciascuno dei figli ha una porzione di ogni singola azione ereditata dal padre. Il diritto di voto della singola azione dovrà quindi essere esercitato secondo le linee, se non decise, quanto meno discusse da tutti i figli.
CHIAREZZA DI OBIETTIVI
Questa sarà la situazione fino alla eventuale divisione, che potrà giungere in ogni momento in base all’accordo dei figli secondo provvedimento giudiziale su istanza di uno di questi. La diversità dei pesi delle quote dovrebbe ovviamente favorire la formazione delle maggioranze nelle assemblee, anche nel caso in cui si creino due schieramenti contrapposti tra figli del primo e del secondo matrimonio. Tuttavia, il vincolo della comunione tra i figli su ogni singolo bene (inclusi quelli più importanti) dovrebbe scoraggiare gestioni della maggioranza (Marina e Piersilvio) in danno alla minoranza (Barbara, Eleonora e Luigi) e, invece, favorire una conduzione comunque condivisa. «Tanto amore a tutti voi» ha concluso il Cavaliere. Tra le righe, si legge anche una raccomandazione: «Tanto amore tra tutti voi». Il disegno di Silvio Berlusconi per la sua successione imprenditoriale evidenzia sicuramente una chiarezza di obiettivi e di metodo. In questo, anche data l’importanza del patrimonio relitto, si tratta di una successione che verrà studiata sui banchi universitari.
*Avvocati e partner di SZA Studio legale