Matteo Bassetti scatenato: "Vi faccio radiare tutti"
Sono 123: «123 laureati in medicina», specifica Matteo Bassetti, il direttore della clinica di malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, «ché un conto è avere un pezzo di carta appiccicato al muro e un altro è fare il medico». Te lo dice quasi col sorriso sulle labbra, con ironia, perché a lui, a Bassetti, quei 123 che lo hanno denunciato all’ordine dei medici di Genova, che hanno chiesto al suo presidente, Alessandro Bonsignore, di «sottoporlo a procedimento disciplinare», che hanno scritto una lettera, fitta fitta, piena di addebiti e di accuse e di «violazioni alle più elementari norme del codice deontologico», non fanno paura. «Anzi, finirà che dovrò ringraziarli». Inizia tutto mercoledì pomeriggio, con quell’elenco, pare infinito, di biasimi e rimproveri verso l’infettivologo che negli ultimi tre anni, quelli della pandemia, ce l’ha spiegato terra terra il Covid. Alle volte con toni accesi, altre con la pazienza di un professore che è anche un esperto e che, soprattutto, era in prima linea. In quei mesi là, quelli del lockdwon e delle mascherine e delle restrizioni.
Invece, dicono i 123, ha «attaccato i colleghi che volevano informare i loro pazienti sui vantaggi e sugli svantaggi delle inoculazioni definendoli “cattivi maestri”». Invece, continuano i 123, ha «insultato i colleghi che, in scienza e coscienza, trattavano i loro pazienti con farmaci tradizionali, che poi si sono rivelati estremamente efficaci, alla pari di stregoni, esaltando allo stesso tempo le linee guida ministeriali e violando il principio che obbliga un medico a non farsi condizionare dalla burocrazia o dai conflitti d’interesse». Invece, ancora i 123 sostengono che abbia «propagandato la sicurezza e l’efficacia di un farmaco tutt’ora in via di sperimentazione (e fanno pure i nomi, Biontech-Pfizer e Moderna: ndr)», che abbia «offeso e denigrato illustri medici (qui, invece, fanno il cognome di Montagnier, quello che è-un-crimine-dare-i-vaccini-ai-bambini e i-non-vaccinati-potranno-salvare-l’umanità, ndr)» e che abbia «prestato la propria immagine per una pubblicità non di natura sanitaria ledendo il decoro dovuto alla figura del medico».
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Fine. O meglio, riassunto perché la missiva è lunga ma l’antifona s’è capita: archiviata l’emergenza, non si riesce ad archiviare Bassetti. Nel senso che lui ci prova pure, a tornare al suo ruolo di medico e basta, ma niente. Viene travolto lo stesso dalle polemiche. Che sono, tra l’altro, quelle di sempre.
Dottor Bassetti, ma perché sta sorridendo?
«Perché sono contento. Questi 123 laureati in medicina mi hanno fatto due regali immensi».
Urca, addirittura due?
«Certo. Il primo è che hanno ricompattato, nell’arco di poche ore, un mondo che sembrava disunito: ho ricevuto moltissimi attestati di solidarietà da parte di cittadini comuni, di politici, di colleghi seri...
Non succedeva da un po’».
E il secondo?
«Queste persone sono uscite allo scoperto. Hanno messo nero su bianco, e quindi non più solo nelle piazze, quello che pensavano veramente. Hanno scritto, per esempio, che il vaccino anti-Covid è un “siero sperimentale”».
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Mi scusi, ci conosciamo da un po’. Ne abbiamo parlato così tante volte cercando di dare un’informazione corretta sull’argomento: come fa a essere un regalo?
«Guardi, sa cosa faccio io adesso? Vado all’Ordine dei medici, a quello di Genova o a quello di appartenenza di queste persone, mi porto questa bella letterina, mi segno tutti i 123 nomi in calce, stendo una relazione su ciò che è successo e poi chiedo, a uno per uno, la radiazione di questi signori dall’albo professionale. Le motivazioni me le hanno fornite direttamente loro».
Non querela?
«Querelerò anche. Adesso basta, è arrivato il momento di smetterla. È finito il Covid, stop. Ho intenzione di godermi le vacanze nonostante quest’ennesima bassezza scientifico-culturale che non tocca me, sia chiaro».
Come no? Nella lettera indirizzata c’è scritto papale, legga qua: Matteo Bassetti. Ha un omonimo?
«No, no. Sono proprio io. Però questo è chiaramente un attacco rivolto a tutti quei medici che hanno combattuto la pandemia credendo nel loro lavoro e nella scienza. Se la prendono con me, ma è come se se la prendessero con migliaia di colleghi che han fatto lo stesso. E sinceramente non è più tollerabile».
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«La fermo. Non entriamo nel merito. Ho curato 7mila persone, tra queste c’erano più non vaccinati che vaccinati, e lo sa il perché? Perché i vaccinati, in terapia intensiva, ci arrivavano molto meno. Ma non riapriamo quel discorso. I 123 di questi giorni hanno fatto un clamoroso autogol».