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Marta Fascina sfrattata da Arcore: quando deve lasciare la villa

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Marta Fascina messa alla porta. La famiglia della quasi moglie non potrà restare ad Arcore per lungo tempo. Dopo la morte di Silvio Berlusconi, come consuetudine vuole, il coniuge rimane per sei mesi all'interno della sua abitazione, tre gli altri parenti. Ecco allora che la deputata di Forza Italia e chi le sta accanto deve lasciare villa San Martino e trasferirsi altrove. Pressing arriva anche dai figli dell’ex presidente del Consiglio. I cinque eredi - riporta Repubblica - rivogliono la piena disponibilità della villa settecentesca.

 

 

"È cominciata una seconda fase e Fascina non può pensare di essere la prima nella linea di discendenza", diceva un alto dirigente di Forza Italia. E ancora: "I figli, chiaramente, vogliono il loro spazio pur rispettando le volontà del Cavaliere. E, nel partito, Marta non si deve meravigliare se trova davanti un clima non esattamente collaborativo". Così Pier Silvio e fratelli sono disposti a non impugnare il testamento, purché Marta sia rispettosa della famiglia e non accampi richieste esagerate.

 

 

E questo vale anche per i 100 milioni disposti dall'ex premier per la compagna. I figli - stando alle indiscrezioni - non sarebbero propensi a rispettare in toto la volontà del padre. Risultato? La Fascina potrebbe vedere il proprio assegno tagliato. Dalla loro parte il testamento e, in particolare, quanto scritto. "Se non dovessi tornare" dal San Raffaele, si legge. Eppure Berlusconi dall'ospedale è tornato prima di essere ricoverato nuovamente. Ma non solo, perché all’interno manca il nome di Luigi, ultimogenito, e dubbi potrebbero essere sollevati sulle modalità con la quale è stata consegnata l’ultima modifica con il lascito alla Fascina.

 

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