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Marta Fascina, perché i 100 milioni sono a rischio: addio assegno?

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Silvio Berlusconi ha stabilito che alla quasi moglie Marta Fascina, alla sua morte, andassero 100 milioni. Eppure i figli non sembrano d'accordo. In queste ore i cinque eredi del fondatore di Forza Italia preferiscono muoversi con cautela. Il ragionamento è il seguente: meglio non impugnare il lascito, ma cercare una soluzione condivisa extragiudiziale. Nessuna battaglia in tribunale, dunque, visto che i tempi potrebbero essere biblici e dall'esito incerto. 

 

 

Secondo alcuni rumors riportati dal Tempo la compagna dell’ex premier, che dai funerali del Cav è rimasta in silenzio ad Arcore, potrebbe alla fine accontentarsi di una cifra inferiore ai 100 milioni di euro previsti dal lascito. Una cosa è certa: come convivente di Berlusconi, Fascina ha diritto di abitare a Villa San Martino. Anche su questo però Pier Silvio Berlusconi, secondogenito del Cav, storce il naso. L'ad di Mediaset - sempre secondo indiscrezioni - potrebbe dare una data di scadenza alla permanenza della deputata azzurra nella storica residenza brianzola.

 

 

Ma non solo, perché anche i big del partito non intendono cederle nuovi incarichi: a Marta non andrà alcun ruolo particolare. Non a caso, la Fascina diserterà il Consiglio nazionale di Forza Italia. L'appuntamento fissato per sabato e destinato a decretare il presidente che succederà a Berlusconi, non vedrà la presenza della compagna del Cav. "Non me la sento. Per me è ancora presto", avrebbe confidato ad Antonio Tajani, con ogni probabilità la futura guida del partito. Insomma, la quasi moglie del Cav procede come ha sempre fatto: in silenzio e nel rispetto delle volontà di Berlusconi. Quelle del testamento comprese.

 

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