Rula Jebreal confessa: "La telefonata grazie a cui sono arrivata in tv"
Fa parlare molto di sé per alcune polemiche, a tratti assurde, feroci, sempre e comunque contro il centrodestra. Si tratta di Rula Jebreal, la giornalista palestinese, 50enne, che ora si confessa in un'intervista al Corriere della Sera, in cui parte proprio dai suoi 50 anni, definendoli "meravigliosi. Li compio il 25 aprile, giorno della Liberazione, una data perfetta perché a cinquant’anni ci si libera definitivamente di tante cose".
Parlando degli anni vissuti a Bologna, le chiedono se avesse conosciuto Romano Prodi: "Certamente, una persona molto intelligente e gentile. Ma ho incontrato anche Lucio Dalla: la famiglia che mi ospitava lo conosceva e così scoprii che ogni Natale lui invitava al Diana, un ristorante di sua fiducia, decine di senza casa, per farli mangiare. Così quando andava nei quartieri più poveri di Bologna, tutti gli homeless lo salutavano con calore. Una volta venne a cena da noi: era timidissimo, sembrava non rendersi conto del suo talento e del suo successo", spiega Rula Jebreal.
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Dunque una confessione sulla sua carriera: a Bologna prima gli studi in fisioterapia, poi in giornalismo. Ma come è arrivata in televisione? "Grazie ad Afef", ammette riferendosi ad Afef Jnifen, ex moglie di Tronchetti Provera. "Proprio lei. Io avevo scritto un articolo per Il Resto del Carlino sulla Seconda Intifada palestinese del 2000, quando in tv Ferrara e Lerner conducevano una bella trasmissione, Diario di Guerra. Io telefonai a La7 chiedendo perché in quel programma non si invitavano mai le donne. Afef allora mi chiamò e mi disse che cercavano un profilo come il mio. Ci incontrammo a Milano e ottenni così il primo contratto in tv", spiega Rula Jebreal.
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