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Nicola Porro demolisce Saviano con 4 parole: "Ecco la destra in Rai"

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C'è chi urla al "regime". O c'è chi, come Roberto Saviano, non si fa troppi scrupoli nel definire "bast***" Giorgia Meloni e Matteo Salvini, l'arcinoto caso dell'insulto proferito a PiazzaPulita di Corrado Formigli per la gestione dell'emergenza migranti e per il quale mister Gomorra si ritrova a processo proprio contro il premier. Eppure, in questo fantomatico regime manovrato da "bast***", per usare le sue parole, ecco che ci ritroviamo Roberto Saviano, proprio lui, in prima serata in Rai.

Circostanza curiosa, che smonta in un colpo solo i teoremi dello scrittore alfiere della sinistra ideologica e militante: anche lui trova spazio nella Rai "meloniana". E lo trova in prima serata, dove condurrà un programma dedicato alla criminalità organizzata.

Sulla vicenda ecco un calzante commento firmato da Max Del Papa e ospitato da Nicola Porro sul suo blog. Commento in cui si legge: "L’occupazione sarebbe che alcuni milionari sono andati altrove per fare più soldi, altre comuniste di rango, tipo Berlinguer, sono finite alla corte di Berlusconi, successore di Mussolini, a Berlusconi defunto, per quella meravigliosa faccenda che è la sagra degli ingaggi, detta entrismo leninista".

 

Dunque, sullo scrittore: "E Saviano, martire per marketing e per osmosi dagli altri martiri migranti a la7 o la9, li futte tutti e quanti e resta a RaiTre. Un programma criminale. Nel senso che intervista mafiosi, ma lo si può intendere come si vuole: di probabile c’è la strage degli ascolti, perché il nostro testa di cuneo, al di là del vittimismo pubblicitario, sta sulle palle praticamente a tutti, delinquenti, onesti e fluidi, e già alcuni precedenti in Rai lo avevano condannato negli ascolti: siamo alla recidiva specifica e il suo programmino criminale, ma didattico, sarà la classica martellata in nuca ai titoli di testa di fantozziana memoria". Porro, rilanciando su Twitter il pezzo, commenta: "La famosa lottizzazione della destra in Rai...". Niente da aggiungere...

 

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