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Sgarbi, Alessandro Giuli si spiega: "Interromperlo? Ho tentato di rompere quel ritmo"

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Fanno ancora discutere le parole di Vittorio Sgarbi pronunciate al Maxxi. E ora, dopo aver già chiesto scusa ai dipendenti, è Alessandro Giuli a spiegare l'accaduto. Il presidente del Museo nazionale delle arti del XXI secolo racconta che il critico d'arte, nonché sottosegretario alla Cultura, "era lì per aprire l’Estate Maxxi da sottosegretario alla Cultura con delega all’arte contemporanea. Il confronto con Morgan ha preso la piega che sappiamo. Ho provato a reindirizzarlo verso una direzione diversa. Quando ha introdotto certi temi, ho provato a dire che stava citando Moravia... Ho tentato di rompere quel ritmo perché non ne condividevo i contenuti".

 

 

E alla domanda rivoltagli dal Corriere della Sera sulla necessità di interromperlo, Giuli replica: "Ho calcolato costi e benefici: interromperlo significava rischiare un incidente con un sottosegretario del ministero della Cultura e le conseguenze per il Maxxi sarebbero state potenzialmente peggiori". Oltre alle dimissioni di Sgarbi, alcuni hanno tirato in ballo anche le dimissioni del presidente del Maxxi, tanto che è lui stesso ad affermare che "il mio mandato è sempre a disposizione del ministro Gennaro Sangiuliano. È lui la mia fonte di nomina". Ma una smentita da parte di Giuli c'è e riguarda la notizia che avrebbe convocato i dipendenti che hanno scritto una lettera di protesta dopo il caso Sgarbi con l'obiettivo di far loro ritirare le firme.

 

 

"Non ho convocato nessuno: ho offerto la possibilità di ricevere chiunque chiedesse un confronto e un colloquio - ammette -. Come dimostra il documento finale delle dipendenti e dei dipendenti, non ho chiesto alcuna ritrattazione. Oltretutto sarebbe stato illogico togliere le firme da una lettera privata. Ho detto che, se avessi saputo di quel testo, avrei firmato per primo condividendo il disagio di chi lavora al Maxxi. Certo, ho anche segnalato il pericolo che la lettera potesse essere resa pubblica da qualcuno e si prestasse a strumentalizzazioni". Polemica chiusa? Forse.

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