Cerca
Cerca
+

Mattarella, sfregio comunista: "Tutto piccolo", chi si lamenta del pranzo al Colle

  • a
  • a
  • a

A qualcuno i pasti al Quirinale sono andati di traverso. Si tratta di Inacio Lula da Silva. Il presidente di ultrasinistra del Brasile non ha gradito quello che gli è stato servito alle colazioni di lavoro, sia nella sede del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che all’Eliseo. Una rimostranza che ha ben pensato di rendere pubblica attraverso il suo canale Youtube. Stando all’emittente Ò Globo, Lula ha lamentato porzioni troppo piccole. Ai pranzi ufficiali "tutto è piccolo e limitato".

 

 

"Non c’è un grande vassoio in cui puoi scegliere e avere quel che desideri. Francamente io non ci sono abituato. Ho bisogno della quantità: sarà pure ingordigia ma mi piace la quantità", ha detto il presidente che per di più ha criticato il fatto di non trovare, quando viaggia, gli amati piatti brasiliani come la "rabada" o la "galinhadai". "Tutto è molto sofisticato, e talvolta non capisci neppure di cosa si tratta", ha tuonato nuovamente per poi aggiungere: "Nelle visite ufficiali non si mangia bene. Primo, perché in un palazzo non si mangia bene da nessuna parte del mondo; secondo, perché non posso mai andare al ristorante perché devo mangiare in albergo, e il cibo degli alberghi non è buono". E scendendo nei dettagli del suo tête-à-tête con l'omologo francese e italiano: "Ho pranzato con Macron e con il presidente Mattarella, due pranzi di palazzo... Può essere golosità da parte mia, ma a me piacciono le quantità. Poi è tutto molto sofisticato, a volte la gente non sa nemmeno che cosa ci sia nel piatto. Ma insomma, sopravviviamo comunque".

 

 

Eppure non tutti la pensano come lui. Non a caso, da lui, a Palacio do Planalto, i suoi diplomatici gli hanno impedito di far servire la "feijoada", uno stufato di fagioli neri e maiale, alle cene di Stato. Lula era in Italia per un tour europeo terminato sabato, a Copenaghen. Il presidente tornerà a Bruxelles il 17 e il 18 luglio per il vertice tra l’Unione e la Cedac, la Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici. E chissà se per quell'occasione si potrà dire soddisfatto dei piatti.

Dai blog