Pier Silvio Berlusconi, la sorprendente lettera a Repubblica: "Di cosa mi nutro"
Una sorprendente lettera di "rettifica". Pier Silvio Berlusconi scrive a Repubblica per precisare qualche dettaglio personale che il giornale diretto da Maurizio Molinari aveva speso sul conto del secondogenito di Silvio Berlusconi. Roba, per la verità, molto privata: abitudini, aspetto fisico, alimentazione. Dettagli a cui evidentemente l'amministratore delegato di Mediaset tiene particolarmente, per offrire una immagine di sé più precisa possibile. L'effetto, come detto, è sorprendente. E forse, suggerisce Repubblica, è tutto legato al fatto che presto, all'apertura del testamento del Cavaliere. Pier Silvio potrebbe ereditare più di un quinto dell'impero di famiglia, con un ruolo ancora più pesante e prestigioso nella galassia Fininvest. Da qui, dunque, l'attenzione per le virgole e i particolari in apparenza più "di colore" che di sostanza.
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La lettera inviata in redazione in risposta a un articolo di qualche giorno fa, sottolinea Repubblica, traccia "un autoritratto intimo" del figli del Cav. "Non sono 'in fissa' con il fisico - precisa -. Ho una vera dipendenza dalla fatica fisica, è così da quando ero piccolo e facevo agonismo. Mi nutro di fatica, l’esercizio fisico per me è liberatorio". Da qui la passione anche per gli sport estremi: "Quando faccio Sup d’inverno sperando di avvistare un branco di delfini o quando corro in Corsica tra mare, pineta e deserto provo una libertà che diventa quasi un’esperienza spirituale". Come sottolineato, però, non è un "fissato": "Non possiedo e non uso mai contapassi e conta-calorie. Sono un tipo 'vecchio stile'". E nega "categoricamente" di usare uno scooter quando arriva a Portofino, la sua casa, quando arriva da Milano dopo l’atterraggio all’eliporto di Rapallo. "Circostanza questa che – spiace contraddirlo – è stata riportata da fonti assolutamente degne di fede", puntualizza Repubblica. Non sembrano notizie fondamentali, ma tant'è.
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"Non sono ipersalutista. Fumo il sigaro e mentre faccio sport pregusto il buon cibo che mangerò subito dopo, vino rosso, cioccolato, noccioline…", prosegue l'ad Mediaset, che poi si definisce "riservato sì, timido no. Ovunque io vada faccio amicizia con tutti. I miei figli mi prendono in giro: 'Adesso papà attacca bottone e parla per un’ora'". In questo senso, rivendica con orgoglio, "sono figlio di mio padre". "Non è che non amo il jet set, ma adoro il rapporto con la gente comune. Parlare con le persone mi piace moltissimo e mi dà calore".
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