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Paolo Mieli-choc: "Uno di loro verrà ammazzato", fuori i nomi

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"La cosa può ancora degenerare nel sangue". Paolo Mieli commenta a In Onda con David Parenzo e Concita De Gregorio quanto accaduto in Russia, dove Prigozhin ha tentato il golpe salvo poi fare retromarcia. Tanti, troppi i dubbi, dietro l'avanzata del gruppo Wagner e del loro capo verso Mosca. Basta pensare che né Putin né il suo esercito ha mosso un dito per fermare i mercenari.

 

 

Tutto questo rende la rivolta un giallo. "Ci sono ancora cose poco chiare - prosegue la firma del Corriere della Sera prima di lasciarsi andare a una profezia -. La cosa può ancora degenerare nel sangue". Per il giornalista "Putin, Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, aveva affermato che il procedimento sarebbe stato annullato dopo i colloqui con il leader bielorusso, Aleksandr Lukashenko, il ministro della Difesa Shoigu e il capo di stato maggiore Gerasimov sono quattro personaggi di cui è molto probabile che uno venga ammazzato. Per questo fossi uno di loro prenderei le mie precauzioni".

 

 

Un sospetto, quello sulle sorti del capo della Wagner, già avanzato dall'ex direttore della CIA, il generale David Petraeus. Prigozhin, infatti, sarebbe in Bielorussia dopo la mediazione con il presidente Aleksandr Lukaschenko, ma i rischi sono dietro l'angolo. Per lui l'oligarca russo deve "stare molto attento alle finestre aperte". Intanto da Mosca al momento si sarebbero limitati a indagare Prigozhin. Diverse fonti fanno sapere che il procedimento nei suoi confronti non è terminato e continua a essere indagato dal dipartimento investigativo dell'Fsb russo. Una notizia che smentirebbe il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, che aveva affermato che il procedimento sarebbe stato annullato dopo i colloqui con il leader bielorusso.

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